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Pistoia, minacce di morte e continui dispetti: a giudizio la vicina molesta

di Massimo Donati
Aula di tribunale (foto d'archivio)
Aula di tribunale (foto d'archivio)

Un’odissea iniziata già dal giorno del trasloco da parte dell’imputata per la famiglia di quattro persone che vive nell’appartamento sottostante

23 ottobre 2024
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PISTOIA. Fin dall’inizio, le premesse non erano state delle migliori, quando la nuova inquilina del palazzo era arrivata con tutte le sue cose a tarda sera terminando il suo rumoroso trasloco ben dopo la mezzanotte. Ma di lì a pochi giorni la famiglia che abita al piano sottostante si era resa conto che quello era tutt’altro che un comportamento casuale. Per tre mesi o giù di lì, a volte già dalle cinque e mezzo del mattino, era stato un continuo spostare mobili, trapanare pareti e martellare fino a notte. E poi, come ritorsione alle prime lamentele, piedi pestati volutamente con forza nel camminare, televisione accesa a tutto volume, oggetti pesanti lasciati cadere apposta sul pavimento, conversazioni ad alta voce sul terrazzo fino all’alba. «Io a questi li devo fare impazzire» l’aveva sentita urlare una volta all’alba.

Insomma, per i quattro componenti del nucleo familiare da quel febbraio 2023 non era stata più vita. Come messo alla fine nero su bianco dall’avvocato a cui si erano rivolti.

Lunedì mattina, in tribunale, è stato in seguito alle indagini avviate proprio sulla base della querela depositata in procura dall’avvocato Pamela Bonaiuti che il giudice dell’udienza preliminare ha rinviato a giudizio la vicina moleste. La donna, 59 anni, è accusata del reato di atti persecutori, nella sua accezione, secondo la legale, di “stalking condominiale” varata da alcune sentenze della corte di Cassazione. L’imputata, difesa dall’avvocato Alessandro Dolfi, dovrà comparire davanti al giudice monocratico il prossimo 8 maggio. Processo nel quale i quattro querelanti saranno parti civili.

Oltre ai continui rumori molesti, nella querela depositata nel dicembre dello scorso anno si parla anche di minacce, offese e danneggiamenti, tutti commessi per spregio nei confronti dei vicini. Comportamenti iniziati quando le vittime si erano rivolte alla padrona di casa della nuova inquilina per segnalare l’insostenibilità della situazione. L’imputata, infatti , non solo aveva perseverato nelle sue condotte, ma aveva rincarato la dose, gettando quotidianamente giù dal suo terrazzo “mozziconi di sigaretta cenere, piccoli pezzi di vetro, accendini, pezzi di plastica, mollette, tiras e chiodi” si legge nella querela. Spesso, inoltre, scolando giù sul terrazzo dei vicini l’acqua sporca dopo aver dato il cencio in casa e, una volta, anche dell’olio. Ovviamente a discapito dei loro panni stesi ad asciugare.

Nel settembre dello scorso anno, anche una minaccia di morte, quando l’indagata aveva incrociato la vicina di 47 anni: «Se ti trovo per strada ti faccio vedere io come si fa in Sicilia, ti ammazzo».

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