Addio a Raffaele Fiorillo, ex dirigente Ansaldo Breda. Fatale un incidente sul viale Adua
Responsabile del personale Hitachi, il figlio: «Un grande professionista. Spero di riuscire, nel mio piccolo, a seguirne le orme»
PISTOIA. Oggi (venerdì 29) alle 16 alla Croce Verde di Pistoia, in Sant'Agostino, il funerale dell'ex manager di Ansaldo Breda Raffaele Fiorillo, morto mercoledì 27 dicembre all'età di 67 anni a causa delle gravi ferite riportate in un tragico incidente occorsogli il 27 ottobre scorso in viale Adua.
Raffaele Fiorillo ha ricoperto, per molti anni, l'incarico di direttore del personale di Ansaldo Breda, peraltro nel delicato momento del passaggio dell'azienda al gruppo giapponese Hitachi. Quando l'Hitachi subentrò nello stabilimento di Pistoia, Fiorillo rimase comunque in forza all'Ansaldo Breda, essendo fra quei dipendenti con molti anni di servizio che potevano terminare la loro parabola lavorativa nella vecchia azienda.
Fiorillo fu quindi fra quei quadri aziendali che contribuì ad assicurare una transizione ordinata fra vecchia e nuova proprietà, consentendo all'azienda di imboccare velocemente la strada della ripresa. Così infatti spiega l'ufficio stampa di Hitachi: «Raffaele Fiorillo è stato un punto di riferimento importante nel passaggio di competenze fra Ansaldo Breda e Hitachi. La sua correttezza e il suo valore lo hanno fatto apprezzare da tutti. La notizia della sua morte lascia tutti nello sgomento più completo».
«Per la sua professionalità unita a non comuni doti umane – dice un gruppo di ex colleghi – per anni ha rappresentato un punto di riferimento per i lavoratori di AnsaldoBreda. Ci stringiamo attorno al figlio Livio per la perdita del caro padre».
Fra le sue esperienze lavorative, Raffaele Fiorillo annoverava anche un lungo periodo alla Menarini di Bologna, occupandosi anche in quest'esperienza lavorativa di risorse umane.
Dopo l'approdo alla meritata pensione, Raffaele Fiorillo è rimasto vicino alla moglie, chiamata ad affrontare una difficile malattia che l'aveva colpita e che, da lì a poco tempo, l'avrebbe condotta alla morte.
Sempre accanto a lui, suo figlio Livio, che ha sperato fino in fondo che suo padre potesse riprendersi dai postumi del terribile incidente che invece non gli ha lasciato scampo. Questo è il ricordo che traccia del genitore appena scomparso: «Mio padre era una persona di valore sempre legato con coerenza ai suoi principi di vita sia nel lavoro che nella vita privata. Ha purtroppo vissuto un'esperienza difficile a causa della pluriennale cattiva salute di mia madre. Nonostante questo, siamo rimasti da soli fino alla fine.
Un triste incidente lo ha costretto a una degenza di oltre due mesi, dalla quale però non è riuscito a uscirne. Il mio ricordo è quello di un padre presente, col viso felice nel momento in cui passavano i nostri momenti familiari. Sarà sempre un faro per quel che è stato professionalmente. Spero di riuscire, nel mio piccolo, a seguirne le orme».
La correttezza di Raffaele Fiorillo viene ricordata anche da Juri Citera, ex segretario provinciale della Fim Cisl: «Con Raffaele abbiamo trascorso insieme un lungo periodo professionale e personale. È stato un direttore del personale di Ansaldo Breda molto determinato e sincero e non dimenticherò mai le lunghe battaglie che abbiamo affrontato ognuno dalla sua parte del tavolo. Nella sua determinazione è sempre emersa la sua bontà, la sua sincerità e il suo sapere. Ha dedicato la sua vita agli altri e spero che possa aver trovato il giusto riposo, anche se troppo prematuramente».
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