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Stadio di Pisa, incarico all’advisor: dovrà stabilirne il prezzo. Perché è un passaggio fondamentale

di Francesco Paletti
Una veduta dell'Arena Garibaldi
Una veduta dell'Arena Garibaldi

Nel 2018 venne redatta una valutazione da parte dell’Agenzia delle entrate che fissò un valore di 4 milioni di euro per una concessione di 30 anni

23 settembre 2024
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PISA. C'è l’advisor, ossia il soggetto che dovrà stabilire quanto vale l'Arena. Fra 45 giorni, festivi esclusi, si saprà. O quanto meno lo saprà l’amministrazione comunale e, verosimilmente, subito dopo il Pisa Sporting Club.

I tempi

Ha poco più di un mese e mezzo di tempo, infatti, Avalon Real Estate, l'advisor milanese individuato da Palazzo Gambacorti (per un corrispettivo di 30mila euro più Iva come indicato nelle determina dirigenziale) per arrivare a una valutazione dello stadio. L'incarico non riguarderà solo il “prezzo” di un'eventuale cessione dell'impianto sportivo, ma anche quello della concessione del diritto di superficie e e la stima di un canone di locazione per una concessione pluriennale.
Praticamente tutte o quasi le opzioni possibili. La decisione di affidare l’incarico ad un advisor «fa seguito alle comunicazioni pervenute al comune da parte del Pisa nelle quali veniva espressa la volontà di sostituirsi alla Dea Capital Real Estate in qualità di proponente di un progetto finalizzato alla riqualificazione e valorizzazione dello stadio comunale, anche in relazione al mutamento societario avvenuto nel gennaio 2021 con il passaggio del 75% del capitale al nuovo socio Ak calcio Holding Limited» si legge nella nota inviata dall’amministrazione.

L’iter

Quello del 23 settembre è il secondo dei passaggi fondamentali per arrivare alla ristrutturazione radicale dell'Arena Garibaldi: il primo risale alla prima parte del primo mandato dell'amministrazione Conti con l'approvazione della variante che ha “riportato” l'Arena a Porta a Lucca dato che la precedente previsione urbanistica lo collocava a Ospedaletto. Il secondo, appunto, è la stima del valore economico dello stadio: beninteso, variante e “prezzo” dell'Arena non bastano, ovviamente, per arrivare all'avvio del progetto. Ma ne sono precondizioni necessarie: senza una variante che lasci lo stadio lì dove lo vuole il club nerazzurro, e senza che sia stabilita una valutazione sulla base del quale avviare una trattativa fra Pisa e Comune, infatti, avanti proprio non si può andare.

Il precedente e i numeri

Invero non è la prima volta che un soggetto esterno è chiamato a valutare il principale impianto sportivo cittadino: era già accaduto nel 2018, primo anno della gestione Corrado. Allora fu incaricata l'Agenzia delle entrate: per l'Arena fu stabilita una quotazione di 4 milioni di euro per la concessione di un diritto di superficie trentennale e a sei milioni per la cessione definitiva. Valutazioni, però, che dovranno essere profondamente rivisitate. Intanto il sindaco Conti torna a ribadire che «sullo stadio il nostro impegno non è mai mancato sia sul fronte della destinazione urbanistica, sia sulle opere di manutenzione, che sulla nuova valutazione che concretizziamo con questo atto».

Il tutto senza perdere, però, di vista la quotidianità: «Sulle opere di manutenzione - continua il primo cittadino - dal 2018 ad oggi sono stati fatti interventi per un totale di 780mila euro e continueremo a farli nel prossimo futuro dato che nell'ultima variazione di bilancio abbiamo stanziato altri 800mila euro per aumentare la capienza della curva Nord di altri 600 posti. Rimane aperto, poi, il confronto sia sulla nuova convenzione, per definire la quale abbiamo poco meno di un anno di tempo, sia sulla possibilità di arrivare alla cessione, nel caso in cui la società confermasse l’interesse all’acquisto o alla concessione del diritto di superficie».

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