Il Tirreno

Alluvione

Venturina, lo storico ristorante chiuso nella trappola di fango. I titolari: «Un disastro»


	Il ristorante Da Alcide in località Banditelle finito sott’acqua (foto Paolo Barlettani)
Il ristorante Da Alcide in località Banditelle finito sott’acqua (foto Paolo Barlettani)

Gravi danni Da Alcide, il locale molto frequentato in località Banditelle

19 ottobre 2024
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VENTURINA. L’acqua, implacabili, arriva dal buio dei campi completamente inondati. Le due strade che costeggiano in perpendicolare il ristorante si trasformano in barriere. Chiusi in una trappola. E proprio quando il peggio sembra passato, intorno alle 2,30, arriva il nuovo schiaffo di fango. Sono solo alcune immagini della notte di terrore vissuta dai titolari del ristorante Da Alcide, storico locale in località Banditelle. Cristina Baldini, che da anni gestisce l’attività con la sorella, non si capacita di quello che è accaduto. Si trovava nel locale quando l’acqua è entrata. Purtroppo era solo l’inizio.

«Non so neanche a quanto possano ammontare i danni che abbiamo subito - racconta - i locali della cucina sono stati travolti dall’acqua, lo stesso è avvenuto nella cantina. Abbiamo perso vini di pregio, champagne, materiale da lavoro. È un disastro». Siamo alle Banditelle, vicino al punto in cui il Cornia, nella notte tra giovedì e venerdì, ha rotto uno degli argini. Uno squarcio di una cinquantina di metri nella sponda sinistra. Così quello che era già un disastro si è trasformato in un incubo. Attività artigianali, falegnamerie, terreni agricoli e abitazioni private sono state inondate dall’acqua. I campi si sono trasformati in laghi nelle località Affitti e Banditelle. Epicentro, alla stregua del Cafaggio, della giornata nera del maltempo. I danni, in questo spicchio di Val di Cornia, sono incalcolabili.

«Guardi che non so neanche se a mettere in ginocchio il nostro locale sia stata l’acqua del Cornia - racconta Cristina, cercando di riavvolgere il nastro di una notte da incubo - l’acqua è entrata dopo cena. Arrivava dall’interno. Il nostro ristorante è disposto in un angolo tra due strade, che di fatto sono diventate come delle barriere. Intorno all’ 1,30 la fase più critica sembrava essere passata». Ma era solo un’illusione. «Sinceramente non so quando è arrivato il peggio, non me ne sono resa conto. Forse le 3,30. L’acqua ha invaso i locali, la cucina e la cantina. Un disastro»

. Ieri mattina il personale del ristorante era al lavoro per cercare di rimettere in sesto i locali, per togliere l’acqua e il fango. «Ci vorrà tempo, ma ci rimboccheremo le maniche. Ma il punto è un altro. Servono interventi strutturali affinché questa zona non finisca sott’acqua quando avvengono questi episodi. Ecco cosa ci serve». 

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