Il Tirreno

L’aggressione

Piombino, dà in escandescenze in centro: arrestata 23enne con l’uso del taser

di Gabriele Buffoni
Piombino, dà in escandescenze in centro: arrestata 23enne con l’uso del taser

La donna si era già resa protagonista di un parapiglia su un traghetto per l’Elba

17 giugno 2023
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PIOMBINO. È stata nuovamente arrestata e dovrà ancora una volta rispondere dei reati di danneggiamento, violenza e resistenza a pubblico ufficiale la 23enne piombinese che lo scorso 27 maggio si rese protagonista di un parapiglia su un traghetto Toremar diretto a Portoferraio.

Gli ultimi fatti risalgono alla notte tra martedì e mercoledì. È l’una del mattino quando al numero unico per le emergenze 112 arrivano le prime chiamate degli abitanti allarmati. La ragazza poco prima ha infatti dato in escandescenze – senza apparente motivo – in una via del centro cittadino, tra Corso Italia e via Pisacane, dove è stata vista girovagare spaesata e in forte stato di agitazione da alcuni residente del posto. Dalla centrale parte quindi la segnalazione all’ambulanza di servizio in quel momento sul territorio piombinese: in poco tempo arriva sul posto un mezzo della locale Croce Rossa con alcuni suoi volontari che cercano di calmare la donna. Ma la 23enne, evidentemente fuori di sé, inizia a gridare e a minacciare il personale sanitario: in mano ha un tridente spesso utilizzato in giardinaggio ma che, in caso di colluttazione, può facilmente trasformarsi in un’arma. Tant’è che, brandendolo contro l’ambulanza, finisce per danneggiare il mezzo. Allarmato, il personale d’intervento chiama in aiuto i carabinieri. Ma anche l’intervento dei militari non basta: la donna riserva alla pattuglia lo stesso trattamento, non sembra dare impressione di calmarsi. Tanto che con il “forchettone” da giardinaggio arriva a danneggiare anche il cofano della gazzella parcheggiata in strada.

Così, di fronte all’ennesima minaccia e tentativo di aggressione, uno dei carabinieri intervenuti estrae il taser e intima alla 23enne di smetterla. La ragazza si avventa su di lui che, in un primo momento, fa scattare il warning arc (in pratica, un colpo a salve che emette solo un forte rumore senza sparare i dardi elettrificati) ma quando in cui la donna non accenna a fermarsi il militare preme il grilletto della pistola a impulsi elettrici. Ponendo così fine all’escalation di violenza.

L’intero intervento – considerata la successiva attesa di un medico che si sincerasse delle condizioni della donna, ripresasi dopo pochi secondi e ancora particolarmente agitata tra carabinieri e soccorritori – è andato avanti per diverse ore prolungandosi nel cuore della notte piombinese. Solo alla fine, dopo essere riusciti a bloccare la donna, i carabinieri l’hanno dichiarata in arresto per danneggiamenti, violenza e resistenza a pubblico ufficiale portandola – su disposizione del pm di turno – al carcere “Don Bosco” di Pisa. La mattina dopo il gip del Tribunale di Livorno ha convalidato l’arresto e disposto nei suoi confronti un aggravamento delle misure cautelari a suo carico. Dopo i fatti avvenuti sul traghetto Toremar a fine maggio infatti per la 23enne era già stato emesso un foglio di via che le imponeva l’interdizione dai comuni dell’isola d’Elba per tre anni l’obbligo di presentarsi quotidianamente per la firma di presenza presso la locale caserma dei carabinieri di Piombino. Dopo quanto avvenuto alcuni giorni fa quindi il giudice ha decisodi aggravare questa misura imponendo alla ragazza gli arresti domiciliari con l’applicazione, in agigunta, del braccialetto elettronico (anche in virtù dei precedenti della giovane): in questo modo sarà possibile per le forze dell’ordine monitorare con più attenzione i suoi spostamenti.


 

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