San Baronto dopo il nubifragio: frane, sfollati e attività a rischio. Il timore di un disastro – Video
Nasce un Comitato dopo le frane della strada fino a Casalguidi. Inviata una lettera alle Istituzioni con le richieste. Resta aperto il traffico da Vinci e da Lamporecchio
LAMPORECCHIO. «Il disastro è che non abbiamo prospettive di riapertura della strada. Nessuno si è fatto vivo con noi commercianti per darci conforto né per fornirci indicazioni. Tra un mese inizia la stagione e siamo in difficoltà, nel Montalbano sarebbero previste 200mila presenze turistiche, abbiamo decine di posti di lavoro in sospeso e non sappiamo come fare. Se salta la stagione non reggeremo il colpo, rischieremo tutti di chiudere le nostre attività».
Le frane che nell’ultimo fine settimana hanno colpito la provinciale 9 del Montalbano, chiusa fino a data da destinarsi tra San Baronto e Casalguidi, hanno spento sul nascere i preparativi delle attività turistiche della zona in vista della bella stagione. Oltre una decina tra agriturismi, ristoranti, bar, campeggi ed esercizi commerciali che ogni anno ospitano e servono centinaia di turisti sulle colline tra le più apprezzate della provincia, diversi dei quali si sono ritrovati isolati e irraggiungibili (totalmente o parzialmente) nel momento più sbagliato, come loro tanti cittadini. E che, di fronte al mal comune della strada chiusa, hanno fatto rete per far sentire la propria voce.
È nato così il Comitato spontaneo degli operatori economici e cittadini del Montalbano, rappresentato da Gianni Pagni, titolare del bar ristorante L’indicatore a San Baronto. Le sue parole di denuncia rendono bene l’idea della preoccupazione che si è diffusa. Il comitato però non è rimasto con le mani in mano e se da una parte tiene a precisare che «a San Baronto ci si può ancora arrivare, sia da Lamporecchio che da Vinci», dall’altra ha inviato a tutte le Istituzioni (Regione, Provincia, Comuni, Prefettura e non solo) una lettera contenente un ampio quadro della situazione e una richiesta di intervento che renda urgentemente di nuovo percorribile l’intera provinciale.
Le attività chiedono «la rimozione delle frane e il ripristino almeno parziale della viabilità, un piano straordinario di lavori di messa in sicurezza definitiva della strada e la presenza di una task force che monitori la situazione e garantisca l’adozione di misure concrete». «L’unica possibile salvezza è che si riesca a mettere in sicurezza i tratti in cui la strada ha ceduto e a creare un senso unico alternato – spiega Pagni – oltre a noi che siamo quassù, sono in sofferenza anche alcune attività di Lamporecchio, perché è venuto a mancare il passaggio da Pistoia».
A dimostrazione dello spirito d’iniziativa che lo anima, il comitato aggiunge che «viste le previsioni di pioggia per i prossimi giorni, provvederemo a fare la manutenzione minima ordinaria della sp16 (Lamporecchio- San Baronto), rimasta l’unica via di accesso alla collina». Nella lettera, le attività sottolineano che «da oltre vent'anni non sono stati effettuati interventi infrastrutturali significativi sulla sp9». «A breve avranno inizio le festività pasquali, dando avvio alla stagione turistica, e la perdurante chiusura della strada rischia di arrecare un danno economico significativo alle attività locali – incalza il gruppo di imprenditori – numerose imprese stanno subendo un calo drastico del fatturato, con il rischio concreto di perdita di numerosi posti di lavoro. Inoltre il servizio di trasporto scolastico è stato sospeso, impedendo agli studenti di raggiungere le scuole. E alcune frazioni risultano completamente isolate, con gravi ripercussioni sulla sicurezza e sull'assistenza sanitaria».
Tutti motivi che rendono «improrogabile» un intervento «risolutivo» sulla strada del Montalbano. In questi giorni la Provincia ha annunciato di aver dato incarico a un geologo di svolgere un’indagine diagnostica approfondita su tutta la zona, che possa dare vita ad un piano di interventi di messa in sicurezza complessiva. Ma più tempo passerà, più gli operatori saranno danneggiati.