Il Tirreno

Montecatini

IL FUTURO DELLE TERME

Una società di Genova per la Torretta, si attende l’offerta

di Luca Signorini
Il Grand Hotel Thermes, simbolo delle Regie Terme di Acqui
Il Grand Hotel Thermes, simbolo delle Regie Terme di Acqui

Si tratta della Finsystems Srl che ha acquisito la maggioranza delle Terme di Acqui. Brogioni: «Ne valuteremo la credibilità»

3 MINUTI DI LETTURA





MONTECATINI. Da Genova il viaggio verso Acqui (Alessandria), e poi una sosta (forse) a Montecatini. A muoversi nell’ombra (ma neppure tanto) dietro il pacchetto Gestioni Complementari Srl, società di capitali per un valore nominale di 8.869.000 interamente sottoscritto e versato e di proprietà al 100% della società Terme di Montecatini spa, e messa sul mercato, c’è Finsystems Srl, sede legale a Genova dove “dirige e coordina” la Medical System Spa, azienda che dal 1977 opera nel settore della diagnostica per la ricerca e l’automazione in laboratorio (apparecchiature elettromedicali, in sostanza).

La Finsystems, come ha annunciato l’Amministratore unico delle Terme di Montecatini, Carlo Brogioni, al termine dell’ultima assemblea dei soci del 31 agosto, ha avanzato una manifestazione d’interesse (che chiude i termini il 30 settembre) per lo stabilimento Torretta (27.690 metri quadrati di superficie e un fabbricato di 880), il Tennis Torretta (40.000 metri quadri di superficie e un fabbricato di 310) e il campo pratica golf (16.600 mq) che si affaccia su viale Bustichini. Insomma, un forte interesse per il comparto termale da rilanciare. Perché l’azienda genovese, da nemmeno un mese e mezzo, ha acquisito il pacchetto di maggioranza delle Regie Terme di Acqui (il passaggio ufficiale delle quote è avvenuto a inizio agosto), dove deteneva lo 0,8%.

Finsystem, mentre sembrava che gli svizzeri della South Marine Real Estate potessero aggiudicarsi la partita, ha esercitato il suo diritto di prelazione previsto per legge: l’offerta arrivata a FinPiemonte, l’azienda partecipata della Regione Piemonte proprietaria fino a poco tempo fa delle Terme di Acqui, ha pareggiato quella presentata da South Marine (ovvero 9,5 milioni di euro) ed è quindi risultata vincitrice, aggiudicandosi l’81,1% delle quote (il resto è in mano al Comune di Acqui, alla Banca Popolare di Milano e alla fondazione Cral). Con l’intera somma che sarà versata entro il 30 giugno 2017.

Un vero e proprio processo di privatizzazione arrivato al culmine di una serie di investimenti che la società genovese ha concluso nella cittadina in provincia di Alessandria, dove possiede un patrimonio immobiliare stimato in diversi milioni di euro (e dove in passato ha anche gestito il Grand Hotel Thermes, simbolo dell’offerta termale di Acqui). Un tentativo di privatizzazione in cui sperano anche a Montecatini, per immettere soldi freschi nella società Terme Spa e per programmare nuovi investimenti nelle strutture che rimarranno di proprietà. Frena gli entusiasmi comunque Brogioni: «Non c’è stato nessun contatto diretto con i probabili investitori, la manifestazione d’interesse scade infatti a fine mese. Valuteremo certamente tutta la documentazione e verificheremo la credibilità e la solidità di chi si è fatto avanti. Si tratta quindi di avviare una trattativa e vagliare nei dettagli l’offerta sul tavolo».

Se ne riparlerà quindi nel mese di ottobre, quando la questione avrà contorni più definiti.

Primo piano
La tragedia

Esplosione di Calenzano: «Ignorate le norme sulla sicurezza». Le ipotesi choc e i reati contestati

di Paolo Nencioni
Sportello legale