Pietrasanta, morta a 12 anni nella piscina del bagno: chi sono i sei condannati – Video
La piccola Sofia Bernkopf perse la vita quattro giorni dopo l’annegamento. Il padre: «Soddisfatti perché speriamo che ci sia più attenzione negli impianti»
PIETRASANTA. Diciotto anni e dieci mesi e 840mila euro di provvisionale. E’ il totale delle condanne comminate dal tribunale di Lucca agli imputati per la morte di Sofia Bernkopf, la dodicenne deceduta il 17 luglio del 2019 all’Opa di Massa, quattro giorni dopo l’incidente avvenuto nella piscina del bagno Texas di Marina di Pietrasanta. Il padre aveva chiesto giustizia per la morte di Sofia, anche nella speranza di una maggiore sicurezza.
I condannati
Questa la sentenza: 4 anni di reclusione per Enrico Lenzi, 62 anni, di Massa e Cozzile, fornitore e installatore della piscina; tre anni e due mesi a Giampiero Livi, 67 anni, pratese, coniuge di Simonetta Sonia Cafissi e ritenuto amministratore di fatto del bagno Texas; stessa condanna per la moglie, amministratrice di diritto della società Dante srl che gestisce lo stabilimento; tre anni e due mesi anche per l’altro amministratore di fatto, Mario Assuero Marchi, 74 anni, di Prato, e per sua moglie Elisabetta Cafissi, 70 anni, titolare solo formale dell’azienda. Condannato a due anni e due mesi al responsabile della piscina e tutor dei bagnini Emanuele Fulceri, 50 anni di Viareggio.
Assolto il bagnino
E’ stato invece assolto il settimo imputato, il bagnino Thomas Bianchi, ventunenne di Pietrasanta.
Il padre: «Spero che questa sentenza porti a più attenzione»
Dopo le sei condanne per la morte della figlia Sofia Bernkopf, il padre Edoardo parla all’uscita del tribunale: «La difesa si è sempre basata sull’assoluzione fondata sulle accuse reciproche, il giudice ha messo tutti d’accordo condannandoli tutti. Da parte nostra non c’è animosità, noi volevamo solo che la sentenza fosse esemplare non per cattiveria ma perché si prenda in considerazione la gravità dell’argomento. Non è un semplice caso di cronaca, ogni anno muoiono bambini in questa maniera, io spero che il risalto di questa sentenza induca titolari di impianti, i tecnici e i produttori di strutture a stare attenti perché hanno in mano la vita della gente”.
E poi parole di comprensione e vicinanza per l’unico assolto della vicenda, Thomas Bianchi: “Sono felice dell’assoluzione per il giovane bagnino, che rischiava di fare da capro espiatorio per colpe non sue”.