Esce dall’anoressia dopo 11 anni: «Sono arrivata a pesare 27 chili, molti mi davano per spacciata»
Carrara, Mara Lopatriello, 35 anni, è diventata testimonial dell’associazione Fiocchetto Lilla che offre supporto a chi soffre di disturbi del comportamento alimentare: «Ora ho di nuovo un lavoro ma senza aiuto è una battaglia durissima»
CARRARA. Sabato scorso era la giornata nazionale del Fiocchetto lilla, dedicata a chi soffre di disturbi del comportamento alimentare. Su proposta della vicesindaca Roberta Crudeli il Comune aveva accolto la richiesta di Rosanna Viaggi, presidente di Acca, una delle 21 associazioni che in Italia si occupano di chi soffre di queste patologie, di illuminare li lilla la scultura “La fontana della bagnante di Aldo Buttini”, più nota come “Venere”, in Largo XXV Aprile. L’iniziativa, però, è stata rimandata a causa del maltempo. Acca, però, organizzerà altre iniziative, comprese mostre fotografiche ed interventi nelle scuole, per sensibilizzare i ragazzi dai 6 agli 11 anni.
Questo perché, anche sul nostro territorio, ci sono diverse persone, soprattutto giovani, che soffrono di anoressia e bulimia. Tra coloro che sono riusciti a tornare a vivere serenamente grazie all’aiuto di Acca, c’è Mara Lopatriello, 35 anni, anoressica per 11 anni, dal 2013 fino allo scorso anno. Una ragazza che adesso è diventata anche testimonial dell’associazione, dal momento che compare sulla locandina stampata per promuovere la giornata nazionale del Fiocchetto lilla, in una foto che la ritrae seduta su una panchina di questo colore. L’immagine risale all’anno scorso, quando Mara pesava più o meno 27-28 kg. «In tanti mi davano per spacciata, – racconta oggi la ragazza - invece eccomi qui, quasi come se non avessi avuto niente». Mara è una di quelle che è riuscita a farcela, perché ha sconfitto l’anoressia. Certo, non senza difficoltà. «Ora – racconta la giovane - ho di nuovo un lavoro e non vengo più guardata in modo diverso dalle persone». Nella sua ricerca di aiuto Mara ha conosciuto una realtà al di là di ogni immaginazione. «Ho scoperto che purtroppo i malati di disturbi del comportamento alimentare non ricevono il supporto adeguato da parte delle istituzioni, – racconta - le quali, a loro volta, non ricevono il supporto giusto dalla famiglia, perché è essa stessa a non ricevere supporto. Ho scoperto che non ci esistono molte cliniche e che le liste di attesa sono infinite. In ogni caso, all’interno di esse non ci sono percorsi adatti a tutti i malati di questo tipo di disturbi».
Del resto, la società stessa non è informata abbastanza. «Non esistono molte associazioni di supporto – spiega Mara - e quelle che ci sono faticano a stare in piedi, perché non c’è aiuto, né da parte delle istituzioni, né da parte della comunità. L’anno scorso, tramite l’associazione Acca, abbiamo organizzato un piccolo spettacolo con altri ragazzi». Ognuno ha portato un pezzo di sé sul palco. «È stato un modo per andare avanti, – racconta la giovane - per affrontare le difficoltà e mettersi in gioco, ritrovare un po’di fiducia in se stessi, stare in compagnia e passare dei bei momenti». Laboratori e iniziative di questo genere sono essenziali per ragazzi come Mara e per loro sarebbe importante poterli svolgere senza troppi problemi, come invece succede oggi. «Io sono stata fortunata, – riconosce Lopatriello - ho trovato comprensione, supporto psicologico e un posto dove passare i pomeriggi con un bel progetto teatrale da portare avanti, ma mi rendo conto che non per tutti è così». È essenziale proseguire l’opera di sensibilizzazione della società. «Solo così sarà possibile offrire un vero supporto e salvare chi come me attraversa una brutta fase della vita».