Il Tirreno

Salute

Massa, una sala parto in cardiochirurgia per il piccolo Romeo: «Salvato dalla rapidità del nostro intervento»


	I genitori di Romeo con il piccolo e il dottor Vincenzo Poli
I genitori di Romeo con il piccolo e il dottor Vincenzo Poli

L’Opa ha scelto di far nascere il bimbo nello stanza predisposta per l’operazione

19 ottobre 2024
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MONTIGNOSO. La sala chirurgica trasformata in sala parto per consentire a un piccolino di essere operato immediatamente dopo la nascita. È accaduto pochi giorni fa all’Ospedale del Cuore di Massa per garantire a Romeo, appena venuto al mondo, di essere sottoposto all’intervento che gli ha salvato la vita. L’area nascita integrata dell’Ospedale del Cuore è davvero speciale, un unicum in Italia: consente ai bambini con diagnosi di cardiopatia congenita di venire al mondo in piena sicurezza, nello stesso luogo in cui, pochi minuti dopo la nascita, possono essere operati, senza la necessità di trasferimenti. Ma per Romeo il “percorso nascita” di Monasterio è stato ancora più speciale perché, per consentire al piccolino di sottoporsi all’intervento salvavita immediatamente dopo la nascita, una delle sale cardiochirurgiche dell’Ospedale del Cuore è diventata sala parto.

La decisione

Il bimbo era affetto da una cardiopatia congenita (la trasposizione delle grandi arterie): nelle ultime settimane di gestazione le ecocardiografie fetali, eseguite dalla dottoressa Sabrina Costa, rilevavano un aggravamento del quadro clinico tale da impedire al piccolo Romeo, alla nascita, di ossigenarsi anche per i pochi minuti necessari al trasferimento dal secondo piano – che ospita la sala parto – al blocco operatorio.

Ecco quindi la decisione di farlo nascere direttamente dentro il blocco. Ad assistere lui e la mamma durante il parto il team multidisciplinare dell’Ospedale del Cuore e ginecologi e ostetriche dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest che, insieme a Monasterio, gestisce l’Area Nascita Integrata. Romeo nasce e – solo il tempo di incontrare gli occhi di mamma – viene trasferito in sala emodinamica, a pochissimi passi di distanza, dove l’equipe del dottor Giuseppe Santoro, Direttore della Cardiologia Pediatrica, esegue l’intervento salvavita che consente al piccolo di ossigenarsi.

La spiegazione

«Il piccolo Romeo – spiega il dottor Santoro – presentava una variante rara di trasposizione delle grandi arterie per cui mancava una qualsiasi comunicazione salvavita nel cuore. Solo la rapidità estrema del nostro intervento poteva salvarlo».

Una rapidità che l’Ospedale del Cuore consente. Il bambino reagisce al meglio, il sangue si ossigena e dopo qualche giorno viene sottoposto all’intervento cardiochirurgico correttivo definitivo, eseguito dai dottori Vitali Pak, Direttore della Cardiochirurgia Pediatrica e Vincenzo Poli. Il cuoricino di Romeo è adesso anatomicamente e funzionalmente normale e lui è felice tra le braccia di mamma e papà.

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