Il Tirreno

Il rogo

Incendio a Massa, l’intervento di due operatori del Cermec (fuori servizio): «Ma non chiamateci eroi»

di Ivan Zambelli

	Marco Gentili e Davide Zanetti
Marco Gentili e Davide Zanetti

Sono stati chiamati per manovrare l’ammasso dei rifiuti in fiamme, aiutando nell’enorme lavoro dei vigili del fuoco. E c’è chi suggerisce un premio

02 agosto 2024
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MASSA. «Non chiamateci eroi. L’abbiamo fatto per senso di responsabilità». A dirlo sono Marco Gentili e Davide Zanetti, lavoratori di Cermec che tra mercoledì sera e l’alba di ieri hanno dato un notevole contributo nello spegnimento dell’incendio nel piazzale della Carbonovus. Loro, fuori servizio, sono stati dalle 21 fino alle 4 e 30 a spostare i materiali infiammati, affinché i vigili del fuoco potessero sedare il rogo che covava sotto.

Stavano tornando a casa

Non era un obbligo; stavano andando a casa dalle loro famiglie. Ma l’hanno fatto per senso di responsabilità, mettendo a rischio la propria salute. Per questo in tanti, a cominciare dall’amministratore unico di Cermec Lorenzo Porzano, suggeriscono un premio.

Ma perché c’erano operatori Cermec nel piazzale della Carbonovus? Perché l’azienda ha a disposizione un mezzo con un braccio meccanico in grado di sollevare materiali. Porzano spiega di essere stato contattato dalla Prefettura, chiedendo se potevano mettere a disposizione quel mezzo e personale.

Sono quindi stati contattati Gentili e Zanetti, entrambi caposquadra e deputati in azienda per l'antincendio. «Ma non erano assolutamente tenuti ad intervenire; hanno entrambi famiglie, bimbi piccoli. Ciononostante, sono andati e questo dimostra il grande cuore di questi ragazzi che sono stati tutta la notte in prima fila davanti l’inferno. Mi auguro che venga dato loro un riconoscimento pubblico. Senza nulla togliere ai vigili del fuoco e a chi ha organizzato tutto; i pompieri sono stati fantastici ma credetemi che questo è stato un grande gesto e non scontato. Sono orgogliosissimo di loro».

La testimonianza

«Quando ci hanno chiamato non abbiamo esitato un attimo», dicono Marco Gentili e Davide Zanetti. «Ci hanno presentato questa necessità e siamo andati. Ogni mezz’ora ci davamo il cambio perché la situazione era molto difficile, dato il caldo e l’odore insopportabile».

Per rendere l’idea, il loro compito era quello di smuovere la montagna di rifiuti, cosicché i pompieri potessero spegnere il materiale sottostante. Ma la scena era «terrificante», racconta Gentili: «Le fiamme erano altissime, i rifiuti erano quelli che erano. C’erano varie squadre di vigili anche da Livorno che non riuscivano a domare le fiamme. Pian piano allora abbiamo iniziato ad entrare dentro. Loro bagnavano, noi toglievamo». «Ma è stata una lunga lotta», continua a raccontare Zanetti: «Il fuoco continuava a covare sotto, se spostavi il materiale riprendeva fuoco. Lo bagnavi e comunque non si spegneva. Mi alternavo con il collega ogni 30 minuti, perché era insostenibile stare nell’abitacolo, oltre che pericoloso visto il rischio che un tubo potesse prendere fuoco».

Tanto che, per via dell’adrenalina, Gentili tornato a casa non ha neanche dormito. «Paura? All’inizio sì -ammette- ma poi una volta in funzione francamente non ho pensato ad altro. Quando sei lì devi essere sicuro, perché basta una manovra sbagliata. Sia per restarci letteralmente dentro, sia per non rallentare le operazioni. Ma tanto -fa sapere- se sono con Andrea sto tranquillo. Una volta entrati gli ho detto “al tuo fianco mi sento al sicuro”».

La stessa cosa ha detto il collega. «Quando sono con Marco ci sentiamo sicuri a vicenda. L’abbiamo fatto per senso di responsabilità», conclude Zanetti. «A casa ho una bambina piccola, ed ho pensato che era importante spegnerlo presto, per lei e per tutti i cittadini. Quando siamo arrivati il capo dei vigili del fuoco ci ha detto: “Per prima cosa non facciamo gli eroi”. Nessun eroe gli abbiamo risposto, vogliamo dare una mano e fare il prima possibile».

Gli operatori del Cermec hanno mostrato tale professionalità, che anche ieri i vigili del fuoco hanno richiesto una presenza, per completare la bonifica. L’operatore intervenuto ieri si chiama Emanuele Bordigoni. Davvero un plauso, per l’importante contributo fermo restando il ruolo chiave dei vigili del fuoco. 

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