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Ospedale del Cuore, valvola aortica inserita senza aprire il torace: è uno dei primi interventi documentati al mondo


	I medici Antonio Rizza, Giovanni Credi e Cataldo Palmieri 
I medici Antonio Rizza, Giovanni Credi e Cataldo Palmieri 

Massa, i medici di Monasterio hanno trattato il paziente con chirurgia endovascolare: «Siamo formati al trattamento delle patologie dell’aorta più complesse e difficili da curare»

18 luglio 2024
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MASSA. Straordinario intervento dell’Aortic Team dell’ospedale del Cuore di Massa, che nelle scorse settimane ha operato un paziente all’aorta ascendente e impiantato una valvola aortica senza aprire il torace, con una procedura totalmente percutanea. Si tratta di uno dei pochi casi documentati al mondo.

L’Aortic Team di Monasterio vanta un’esperienza, riconosciuta a livello mondiale, per il trattamento di patologie complesse dell’aorta e l’impianto di valvole aortiche con tecniche mininvasive. Queste procedure riducono il dolore e le possibili complicanze post-chirurgiche, i tempi dell'intervento e quelli del recupero del paziente, favorendo una rapida ripresa del normale stile di vita e garantendo un beneficio estetico.

La procedura e il team di medici

Il paziente operato nelle scorse settimane aveva già affrontato in passato un intervento cardiochirurgico, ma, a causa di importanti problematiche polmonari, le sue condizioni di salute si erano aggravate al punto da richiedere un nuovo intervento. Considerato il delicato quadro clinico, l’Aortic Team ha deciso di intervenire senza aprire il torace, con procedura percutanea, per minimizzare i rischi. L'intervento è stato svolto dai dottori Antonio Rizza, Cataldo Palmieri e Tommaso Gasbarri insieme al dottor Giovanni Credi, responsabile della Chirurgia vascolare dell’ospedale Apuane (Usl Toscana Nord Ovest), anch'egli membro dell'Aortic Team per i peculiari aspetti legati appunto alla Chirurgia vascolare nell'ambito del trattamento di patologie aortiche complesse. Presenti in sala anche i dottori Anees Ali Ahmed Al Jabri e Marcello Ravani.

Tre fori e l’endoprotesi

L’intervento è uno dei primi casi documentati a livello mondiale: 3 piccoli fori attraverso le arterie per arrivare al cuore hanno permesso il posizionamento di una endoprotesi nell’aorta ascendente e il successivo rilascio di una valvola aortica, in modo da trattare le due criticità nella stessa seduta. L’endoprotesi è stata costruita su misura, per adattarsi perfettamente all’anatomia del paziente. «Monasterio si è dedicata, negli ultimi anni, al trattamento delle patologie dell’aorta più complesse e difficili da gestire - queste le parole del dottor Rizza - offrendo al paziente ogni tipo di intervento chirurgico: tradizionale, percutaneo e/o ibrido. La tecnica utilizzata in questo intervento, definita Endo-Bentall (dal nome del cardiochirurgo inglese Hugh Bentall) ne è un esempio. Siamo oggi in grado di curare anche pazienti esclusi dalla chirurgia tradizionale».

«L’Aortic Team e l’intervento eseguito - spiega il direttore generale di Monasterio, Marco Torre - sono sintesi perfetta di Monasterio: lavoro multidisciplinare, rete con le altre Aziende del Sistema Sanitario Regionale e personalizzazione delle cure. Il team nasce proprio dall'azione congiunta di professionalità diverse - cardiologi, cardiochirurghi, anestesisti e radiologi - e dalla preziosa collaborazione con i colleghi dell’azienda sanitaria Usl Toscana Nord Ovest. Con una finalità condivisa: offrire al paziente la migliore assistenza, una cura che sia disegnata intorno alle sue necessità, cliniche e umane. Ringrazio il nostro Aortic Team e Asl perché il percorso fatto insieme è segnato da continui step di miglioramento».

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