Lucchese. L’imperativo di Costantino. «Voglio dare soddisfazioni ai tifosi»
Il bomber rossonero si racconta: dal cammino di Santiago alle letture
LUCCA. Di sfide nel corso della sua carriera, iniziata sedici anni fa in Eccellenza tra le fila del Pineto per poi arrivare a vestire le maglie, tra le altre, di Bari, Catania e Triestina, Rocco Costantino ne ha vinte tante. Quella più imminente che ha messo nel mirino sin dallo scorso sette agosto, giorno del suo approdo alla Lucchese, è molto semplice: regalare assieme ai suoi compagni soddisfazioni a una piazza appassionata che negli ultimi venti anni ha subito tante, troppe delusioni.
«Da quando sono arrivato in questa splendida città, mi sono focalizzato su questa missione – spiega il centravanti abruzzese –. Non ho problemi ad assumermi questa responsabilità. Siamo un gruppo sano che ha le potenzialità per fare bene. In questo inizio di stagione abbiamo raccolto meno di quello che avremmo meritato per quanto visto in campo. Negli ultimi due match siamo stati sfortunati sulle decisioni arbitrali (il riferimento è al mancato assegnati dei calci di rigore contro Sestri Levante e Carpi) ma questo non deve essere un alibi. Sono convito che alla fine del campionato avremo pure noi episodi favorevoli. L'importante è continuare a lavorare in questa maniera seguendo il mister».
Sebbene abbia lavorato con tecnici del calibro di Paolo Zanetti (ai tempi del Sudtirol), Leonardo Menichini (ex Monterosi, oggi al Pontedera) e David Sassarini (in Serie D con la Vis Pesaro), Costantino è rimasto stregato da Giorgio Gorgone. «L'allenatore è la nostra arma in più – afferma l’attaccante, capace di collezionare 229 presenze e 82 gol in Serie C –. Da lui sto apprendendo tanto in ogni sessione di allenamento grazie alle sue indicazioni che ci permettono di giocare un calcio propositivo. I compagni mi vedono come un leader? Onestamente la cosa non può che farmi piacere. Con i più giovani bisogna alternare il "bastone" alla "carota" ma i ragazzi lo sanno che lo faccio per aiutarli a crescere. Tra i giocatori che mi hanno stupito di più ci sono Saporiti, un calciatore dalle grandi qualità tecniche e Frison, ottimo marcatore che sia in partita che in allenamento ci mette una grande applicazione».
Sulla sfida interna contro il Pescara, calcio d'inizio alle 19,30 di domenica 27 ottobre, l'attaccante rossonero scommette su un'ottima prova della sua squadra. «Abbiamo tanto rispetto per la capolista ma siamo anche consapevoli della nostra forza – spiega Costantino, sei presenze e due reti in questo avvio di torneo –. Speriamo che sia l'occasione giusta per ottenere la prima vittoria al Porta Elisa».
Anche fuori dal campo l'attaccante nato in Svizzera ad Aarau, i genitori vi si erano trasferiti per lavoro, dimostra di avere le idee chiare. «Voglio abbattere lo stereotipo del calciatore senza cervello – chiosa Costantino –. Mi ha arricchito a livello umano affrontare il cammino di Santiago de Compostela, completato in 25 giorni. Quel viaggio, effettuato alla fine della stagione 2022-23, è stato uno dei momenti più belli della mia vita. Sono stati 800 chilometri nei quali ho avuto modo di conoscere persone di tutte le etnie Nel tempo libero ascolto musica di ogni genere, dalla classica al rock, oltre che leggere libri incentrati sulla crescita personale: due aspetti che mi hanno migliorato pure come giocatore». Intanto, la società rossonera si unisce al cordoglio per la scomparsa di Franco Micheloni, ex giocatore della Lucchese e padre di Moreno, attuale slo del club. l