Lucca, era stato licenziato per lo stupro di una minorenne: denuncia archiviata perché aveva il braccio steccato
Una minore lo aveva accusato di averla costretta a fare sesso e il commesso di un locale aveva perso il lavoro
LUCCA. Accusato di un reato gravissimo: aver stuprato la sua ex fidanzatina, all’epoca dei fatti quindicenne, nei bagni del locale dove lavorava. Con i familiari e la stessa presunta vittima che si erano rivolti al proprietario del negozio cittadino per denunciare l’episodio provocando l’immediato licenziamento di quel commesso poco più che ventenne residente nella Piana. Che, dopo quella delazione, non è più riuscito a trovare un’occupazione e per due anni e mezzo è stato additato e marchiato da amici e conoscenti che lo hanno abbandonato. Solo la madre e il suo legale, avvocato Ilenia Vettori, hanno creduto alle sue parole e alla sua innocenza. E ieri quelle gravissime accuse mosse nei suoi confronti da quella ragazzina che vive con la madre in Lucchesia e che – durante l’incidente probatorio tra le lacrime aveva confermato in toto le accuse nei confronti del suo ex – sono state smontate pezzo dopo pezzo dal giudice delle indagini preliminari Antonia Aracri che ha archiviato l’inchiesta che vedeva il giovane ex commesso accusato di violenza sessuale e lesioni ai danni della minorenne. Una decisione che ha trovato concorde anche il pm Elena Leone che, aveva già chiesto l’archiviazione in sede d’indagine, ma che aveva trovato l’opposizione della parte civile.
Le accuse della minorenne e la visita al pronto soccorso
In sintesi nel marzo 2022 il ragazzo era stato accusato di aver approfittato della ex fidanzata che lo era andato a trovare sul lavoro. Mentre lei era andata nell’antibagno del negozio dotato di specchio e lavandino lui, stando alla denuncia della minore presentata alle forze dell’ordine, l’avrebbe seguita e, dopo averla baciata con il consenso di lei, l’avrebbe fatta girare abbassandole i leggings e gli slip e, contro la sua volontà, costringendola a subire un atto sessuale provocandole escoriazioni. Poco dopo la minorenne si è recata al pronto soccorso dell’ospedale San Luca raccontando l’accaduto con la conseguente attivazione del Codice Rosso e della visita ginecologica.
Il braccio steccato
Nei giorni successivi il datore di lavoro del ragazzo è stato avvertito dell’esposto-denuncia e ha provveduto a licenziare il commesso che si è sempre professato innocente. Sono iniziate le indagini ed è emerso che il presunto stupratore all’epoca dei fatti aveva un braccio steccato sino alla mano ed enormi difficoltà nei movimenti tale da ritenere poco probabile una violenza senza che vi fosse almeno un iniziale consenso della vittima. Tanto che anche la procura della Repubblica aveva chiesto l’archiviazione. Poi, dopo l’intervento del legale della parte lesa, in seguito all’incidente probatorio, c’è stata la nomina di un consulente da parte del giudice delle indagini preliminari. Ieri l’archiviazione e la fine di un incubo per il giovane.
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