Locali notturni, appello ai gestori di monsignor Angelo Pioli: «Anticipate gli orari»
Lettera aperta alle istituzioni dell’area pastorale della Media Valle del Serchio
CASTELNUOVO. Un appello ai gestori di locali e discoteca per evitare le stragi del sabato sera anticipare gli orari di apertura.
Lo lancia monsignor Angelo Pioli, vicario dell’area pastorale Valle del Serchio, con una lettera aperta firmata da 13 parroci e 67 membri consigli pastorali.
«C’è un flagello che periodicamente continua a colpire sulle strade della Valle del Serchio e al quale riteniamo reagire senza indugio come parroci e membri della Comunità cristiana: “le stragi del sabato sera” – si legge –. Vogliamo affrontare con ogni energia questa tragedia che coinvolge vite giovanili, scompagina famiglie e paesi e aggiunge sventure ulteriori alle già tante tragedie della strada e del lavoro. Desideriamo anzitutto sostenere quelle voci che si indignano per il vuoto in cui tali sciagure sembrano cadere, nonostante ripetute proteste da parte di molti. L’aumento ovunque degli incidenti mortali nel fine settimana, soprattutto fra le 2 e le 6 della domenica mattina, non è da attribuire solo all’imprudenza dei comportamenti alla guida, comunque da arginare e sanzionare».
Secondo i firmatari dell’appello «per garantire l’esigenza legittima di divertimento da parte dei ragazzi, è necessaria anche una riflessione più ampia. Il desiderio di trasgressione – vitale per i giovani – che porta a scambiare il giorno con la notte, cade purtroppo nella trappola di chi promette la soddisfazione di questo desiderio attirandoli in un sistema in cui il profitto non si coniuga con il loro bene e la loro felicità. Infatti, al termine di una giornata non è previsto il necessario riposo, bensì l’allettamento a prolungare lo stato di veglia per l’intera notte e fino all’alba successiva, con il conseguente calo del grado di vigilanza e di autocontrollo che apre le porte a consumi smodati di alcol e sostanze stupefacenti e a trasgressioni collegate all’alterazione delle facoltà mentali e fisiche. Abbassando la capacità di inibizione, i giovani diventano vulnerabili e facili prede degli illusori mercanti di felicità che mirano soltanto al loro profitto».
Nella lettera il mondo religioso della Valle del Serchio si aggiunge: «Ci rivolgiamo pertanto alle forze politiche e alle organizzazioni di settore per chiedere di prendere in seria considerazione la componente diseducativa e di carente sicurezza pubblica del sistema che gestisce il “popolo della notte”. In particolare chiediamo alle autorità competenti se non si può fare di più per esigere, da quanti conducono discoteche o locali di divertimento, orari più fisiologici e disciplina più controllata riguardo a ciò che si fa, si beve e si assume. Non si dica che non è nostro compito entrare in questi gravi problemi della società. Se sentiamo l’urgenza di una nuova stagione educativa che si prenda cura dei ragazzi e dei giovani è perché i giovani – come li chiamava Giovanni Paolo II – sono «le sentinelle del mattino» e «la speranza» del mondo, non meno che della Chiesa».
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