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Il premio Spadolini a Ugo Zampetti e Ezio Mauro

Il premio Spadolini a Ugo Zampetti e Ezio Mauro

Il riconoscimento all'ex direttore della Stampa e di Repubblica e al segretario generale della Presidenza della Repubblica sarà consegnato a Castiglioncello

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CASTIGLIONCELLO. Si svolge oggi alle 18, nel parco della Limonaia di Castiglioncello, il Premio dedicato a Giovanni Spadolini. Ugo Zampetti, segretario generale della Presidenza della Repubblica e il giornalista Ezio Mauro ritireranno rispettivamente il Premio e Cultura Politica intitolato a Spadolini e il Premio Speciale. A introdurre Ugo Zampetti sarà il giornalista parlamentare Giorgio Giovannetti, mentre con Ezio Mauro ci sarà il giornalista Stefano Folli, presidente dell’associazione Amici della Fondazione Spadolini- Nuova Antologia. Il Premio Cultura Politica giunto alla XII edizione, è organizzato dal Comune di Rosignano in collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia, e sarà consegnato dal sindaco di Rosignano Alessandro Franchi e dal Presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, Cosimo Ceccuti a Ugo Zampetti e a Ezio Mauro.

Doppio il significato del Premio all’attuale segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti: Il primo è il riconoscimento per il lungo, operoso e proficuo lavoro svolto alla Camera dei deputati dove ha ricoperto il ruolo di Funzionario di Montecitorio per 38 anni, 15 dei quali come Segretario generale. «La sua azione - si legge nella motivazione del premio - è sempre stata imparziale, tersa e neutrale. La seconda ragione - recita ancora la motivazione - è per l’attività svolta dal dottor Zampetti a fianco di Sergio Mattarella, al Quirinale.

Ezio Mauro, piemontese doc, nato a Dronero (la patria di Giolitti, avrebbe ricordato Giovanni Spadolini) deve alla passione per la scrittura l’essere diventato giornalista. Ha iniziato il suo significativo percorso professionale lavorando nel 1972 alla Gazzetta del Popolo di Torino, quotidiano di grande prestigio nell’Italia del secondo dopoguerra. Inviato della Stampa dal 1981, è corrispondente da Mosca per la Repubblica dal 1988: le due testate che ne avrebbero poi esaltato le doti di direttore. Cronista di forte personalità, percorso da un’autentica passione per il mestiere, torna alla Stampa come condirettore all’inizio degli anni Novanta e come direttore dal 1992.

Il 6 maggio 1996 raccoglie il testimone e l’eredità della direzione di Repubblica da Eugenio Scalfari, che ha ricevuto lo stesso Premio speciale nel 2008. Esaurita l’esperienza della direzione nel gennaio dello scorso anno, Mauro continua come editorialista il suo impegno professionale sulle pagine dello stesso quotidiano. Nel 1995, parlando a Firenze a Palazzo Vecchio in un convegno dedicato alla memoria di Giovanni Spadolini, l’allora direttore della Stampa ricordò quale fosse il primo dovere morale di chi ha la responsabilità di una testata: «assicurare la trasparenza, garantendo il rispetto di tre lealtà. La lealtà nei confronti della storia di un giornale, della sua identità consolidatasi nel tempo. La lealtà nei confronti della proprietà. Infine la lealtà verso i lettori».

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