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Livorno, la festa infinita della Libertas: «Torneremo a Milano con voi»

di Fabrizio Pucci
Livorno, la festa infinita della Libertas: «Torneremo a Milano con voi»

Prima il giro in battello, poi in 1.500 per salutare la squadra a in Fortezza Vecchia. Consigli carica tutti, Fantoni fa il mattatore, Fratto festeggia tra le lacrime

18 giugno 2024
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Livorno Indimenticabile, come tutta la stagione. La domenica della festa della Libertas che ha celebrato con il suo popolo la storica promozione in A2 è destinata a rimanere nella storia della società e nel cuore dei suoi tifosi.

In battello

C’è chi festeggia le promozioni facendo la passerella per le vie della città su un pullman scoperto. La Libertas, però ha cuore e anima livornesi e per ribadire questa connotazione amaranto ha optato per il tour dei fossi a bordo del battello ‘Marco Polo’ della Cooperativa Itinera.

L’imbarcazione è partita dal Molo del Soccorso (Fortezza Vecchia) per poi attraccarvi un’ora più tardi dopo aver circumnavigato il Pentagono del Buontalenti, coprendo il tragitto – in senso opposto – della Coppa Barontini. Il risultato è stato esaltante e suggestivo. Lungo tutto il percorso sul ‘Marco Polo’ dirigenti, giocatori e una delegazione di tifosi sventolavano bandiere e intonavano cori, mentre dalle spallette e anche dalle finestre delle abitazioni arrivavano applausi mentre la gente scattava foto ricordo.

A decine - con tanto di fumogeni e vessilli amaranto - hanno atteso il passaggio del battello sul ponte della Venezia, su quello dei Domenicani e su quello del Mercato. Estasiati dalla bellezza della città vista dal mare, e felici per la promozione i giocatori hanno brindato in barca con calici di prosecco, prima di andare a godersi il clou della festa sul grande palco allestito in Fortezza Vecchia a ridosso delle mura medicee.

Sul battello naturalmente la squadra, lo staff tecnico, i dirigenti e anche qualche tifoso di quelli che sono rimasti sempre al fianco della squadra.

Amore per 1500

Impressionante il colpo d’occhio della marea amaranto che si è ritrovata per festeggiare i Campioni. Erano circa 1500, di ogni età, i tifosi della LL.

Hanno idealmente, ma pure fisicamente abbracciato i loro ‘eroi’ che hanno realizzato il sogno del ritorno della Libertas nel basket che conta, dopo 33 anni. Molti gli interventi.

Il presidente Consigli ha ricordato lo scudetto rubato e ha dato un obiettivo – non immediato – alla Libertas: «Vogliamo tornare a giocare a Milano, insieme a voi» ha gridato nel microfono rivolgendosi ai tifosi.

Più pacato nei toni – ma ugualmente carico – il presidente della Fondazione Libertas Yann Inghilesi: «Le porte della Fondazione sono aperte e tutti quanti. Per il 24 giugno abbiamo in programma l’assemblea dei soci. Venite e trovarci».

Infine Marco Andreazza ha sottolineato la grande personalità della squadra: «Quando ho visto Bargnesi che su una rimessa ha lanciato il pallone sulla schiena di un avversario, l’ha ripreso e ha segnato, ho visto la personalità sua e del gruppo».

Infine, Tommaso Fantoni ha fatto da mattatore tra battute e gag. Poi è iniziato un vero e proprio talk show condotto dalla giornalista Simona Poggianti che – con domande simpatiche – ha stuzzicato i giocatori che hanno risposto divertiti sfottendosi tra di loro.

Terenzi e Fratto

Due i momenti emotivamente forti. Il primo quando è stato chiamato sul palco Diego Terenzi che – commosso – ha ringraziato tifosi e società amaranto: «Siete riusciti a trasformare uno dei periodo più difficili, in uno dei momenti più belli della mia vita».

L’altro è stato quando Francesco Fratto si è rivolto – con gli occhi lucidi – ai tifosi: «Voi resterete per sempre nel cuore di tutti noi, perché questa è stata una annata fantastica e irripetibili, finita con la promozione perché è difficile trovare un gruppo così unito. Per questo motivo, spero che anche voi non vi dimenticherete mai di noi».

Poi tante risate quando ha commentato: «Ricordatevi che mi dovrete dare il 10% della rivendita di Buca perché lo so io quanto mi ci sono allenato insieme...».

Infine un aneddoto di Rici: «A Roma dopo la finale di Supercoppa trovai fuori dal palasport il piccolo Guido, figlio di Luca Merani che piangeva. Gli dissi: ti prometto che vinceremo una coppia ancora più importante». E così è stato.

Per Forti

Mimetizzato tra i tifosi c’era anche Francesco Forti. In questa promozione c’è anche il suo sudore, la sua dedizione, l’amore per la maglia.

Rimasto in amaranto fino a gennaio, il ‘Numero 6 per sempre’ non poteva mancare. E i tifosi - che lo adorano - gli hanno tributato il giusto riconoscimento sotto forma di un coro tutto per lui. Insieme a Forti era presente anche l’ex amaranto Davide Marchini, pure lui felice per la promozione della ‘sua’ Libertas. l


 

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