Livorno, la festa infinita della Libertas: «Torneremo a Milano con voi»
Prima il giro in battello, poi in 1.500 per salutare la squadra a in Fortezza Vecchia. Consigli carica tutti, Fantoni fa il mattatore, Fratto festeggia tra le lacrime
Livorno Indimenticabile, come tutta la stagione. La domenica della festa della Libertas che ha celebrato con il suo popolo la storica promozione in A2 è destinata a rimanere nella storia della società e nel cuore dei suoi tifosi.
In battello
C’è chi festeggia le promozioni facendo la passerella per le vie della città su un pullman scoperto. La Libertas, però ha cuore e anima livornesi e per ribadire questa connotazione amaranto ha optato per il tour dei fossi a bordo del battello ‘Marco Polo’ della Cooperativa Itinera.
L’imbarcazione è partita dal Molo del Soccorso (Fortezza Vecchia) per poi attraccarvi un’ora più tardi dopo aver circumnavigato il Pentagono del Buontalenti, coprendo il tragitto – in senso opposto – della Coppa Barontini. Il risultato è stato esaltante e suggestivo. Lungo tutto il percorso sul ‘Marco Polo’ dirigenti, giocatori e una delegazione di tifosi sventolavano bandiere e intonavano cori, mentre dalle spallette e anche dalle finestre delle abitazioni arrivavano applausi mentre la gente scattava foto ricordo.
A decine - con tanto di fumogeni e vessilli amaranto - hanno atteso il passaggio del battello sul ponte della Venezia, su quello dei Domenicani e su quello del Mercato. Estasiati dalla bellezza della città vista dal mare, e felici per la promozione i giocatori hanno brindato in barca con calici di prosecco, prima di andare a godersi il clou della festa sul grande palco allestito in Fortezza Vecchia a ridosso delle mura medicee.
Sul battello naturalmente la squadra, lo staff tecnico, i dirigenti e anche qualche tifoso di quelli che sono rimasti sempre al fianco della squadra.
Amore per 1500
Impressionante il colpo d’occhio della marea amaranto che si è ritrovata per festeggiare i Campioni. Erano circa 1500, di ogni età, i tifosi della LL.
Hanno idealmente, ma pure fisicamente abbracciato i loro ‘eroi’ che hanno realizzato il sogno del ritorno della Libertas nel basket che conta, dopo 33 anni. Molti gli interventi.
Il presidente Consigli ha ricordato lo scudetto rubato e ha dato un obiettivo – non immediato – alla Libertas: «Vogliamo tornare a giocare a Milano, insieme a voi» ha gridato nel microfono rivolgendosi ai tifosi.
Più pacato nei toni – ma ugualmente carico – il presidente della Fondazione Libertas Yann Inghilesi: «Le porte della Fondazione sono aperte e tutti quanti. Per il 24 giugno abbiamo in programma l’assemblea dei soci. Venite e trovarci».
Infine Marco Andreazza ha sottolineato la grande personalità della squadra: «Quando ho visto Bargnesi che su una rimessa ha lanciato il pallone sulla schiena di un avversario, l’ha ripreso e ha segnato, ho visto la personalità sua e del gruppo».
Infine, Tommaso Fantoni ha fatto da mattatore tra battute e gag. Poi è iniziato un vero e proprio talk show condotto dalla giornalista Simona Poggianti che – con domande simpatiche – ha stuzzicato i giocatori che hanno risposto divertiti sfottendosi tra di loro.
Terenzi e Fratto
Due i momenti emotivamente forti. Il primo quando è stato chiamato sul palco Diego Terenzi che – commosso – ha ringraziato tifosi e società amaranto: «Siete riusciti a trasformare uno dei periodo più difficili, in uno dei momenti più belli della mia vita».
L’altro è stato quando Francesco Fratto si è rivolto – con gli occhi lucidi – ai tifosi: «Voi resterete per sempre nel cuore di tutti noi, perché questa è stata una annata fantastica e irripetibili, finita con la promozione perché è difficile trovare un gruppo così unito. Per questo motivo, spero che anche voi non vi dimenticherete mai di noi».
Poi tante risate quando ha commentato: «Ricordatevi che mi dovrete dare il 10% della rivendita di Buca perché lo so io quanto mi ci sono allenato insieme...».
Infine un aneddoto di Rici: «A Roma dopo la finale di Supercoppa trovai fuori dal palasport il piccolo Guido, figlio di Luca Merani che piangeva. Gli dissi: ti prometto che vinceremo una coppia ancora più importante». E così è stato.
Per Forti
Mimetizzato tra i tifosi c’era anche Francesco Forti. In questa promozione c’è anche il suo sudore, la sua dedizione, l’amore per la maglia.
Rimasto in amaranto fino a gennaio, il ‘Numero 6 per sempre’ non poteva mancare. E i tifosi - che lo adorano - gli hanno tributato il giusto riconoscimento sotto forma di un coro tutto per lui. Insieme a Forti era presente anche l’ex amaranto Davide Marchini, pure lui felice per la promozione della ‘sua’ Libertas. l