Luca, il pallanuotista livornese torna a giocare a 934 giorni dall’incidente: «In acqua mi è passata la vita davanti»
Quasi tre anni dopo lo scontro in moto: «Mi piacerebbe insegnare: sogno di diventare un professore di educazione motoria»
LIVORNO. Ha atteso 934 giorni, quelli che sono trascorsi tra l’ultimo gol segnato e il suo ritorno in acqua, durante i quali ha vissuto di tutto. Luca Biocca è prima finito all’inferno per un grave incidente stradale, avvenuto nell’agosto 2022 a Santa Margherita Ligure, dove si trovava per lavoro, poi, un mattoncino dietro l’altro, si è costruito la strada perfetta, verso la rinascita. Il centroboa del Livorno Aquatrics Pallanuoto, 26 anni, è tornato a tuffarsi in vasca per una gara ufficiale sabato scorso, dopo due anni e mezzo abbondanti di attesa, tra paure e voglia di osare. La sua gamba, subito dopo l’incidente, era distrutta. Prima ha stretto i denti, tra ospedale e centri di fisioterapia. Poi ha cominciato a pensare che sì, forse qualcosa in più avrebbe potuto provare a farlo. Era tornato a bordo vasca da allenatore, coi suoi ragazzi della Under 16, ma non si è accontentato ed è tornato a rimettersi la cuffia in testa. Sì, il risultato numerico, qualche giorno fa, non è stato quello voluto (sconfitta, la terza su tre giornate), ma stavolta il gol più bello è racchiuso tutto in quel suo movimento di gambe in acqua. «Avevo sempre temuto di non farcela - ci racconta Luca –, ma da una parte la bravura dei medici che mi hanno operato e dall’altra la mia tenacia, mi hanno permesso di andare oltre».
Luca, ripartiamo dall’ultimo tuffo. Che emozioni ha provato?
«Incredibili, è stato come veder scorrere davanti a me in un solo istante tutto quello che ho passato. Quello striscione appeso ai bordi delle gradinate con scritto “Bentornato Luca” mi ha fatto correre i brividi addosso. No, pensavo che non sarei mai riuscito a tornare in vasca da atleta: invece, questa sfida l’ho vinta io».
Quando ha capito che, invece, avrebbe potuto farcela?
«Lavorando con il tecnico e con i miei compagni, dallo scorso settembre. Sia chiaro, non sono ancora quello che in tanti probabilmente si ricordano, ma il mio obiettivo, adesso, è quello di cercare di avvicinarmi a quel livello quanto più possibile».
Che cosa è successo, nell’estate del 2022?
«Era il 12 agosto, il giorno zero. Ho avuto un brutto incidente stradale, in sella alla mia moto. Sono stato due mesi ricoverato a Genova. Qui, sono stato sottoposto a diversi interventi, ad avere la peggio era stata la mia gamba. La prima volta sono finito sotto i ferri per tamponare l’emergenza, subito dopo l’arrivo in pronto soccorso, la seconda per rimetterla in movimento. Ho dovuto fare i conti con un’infezione che mi aveva portato rigidità all’arto e con altri due ingressi in sala operatoria per rimettermi in piedi. Archiviato questo periodo, la mia attenzione si è focalizzata sullo studio e sulla riabilitazione».
Qual è il suo sogno nel cassetto per realizzarsi a livello professionale?
«Sono uno studente di scienze motorie, iscritto alla magistrale. Mi piacerebbe concludere questo percorso e provare a cimentarmi con l’insegnamento: sogno di diventare un professore di educazione motoria. Mi piace stare a contatto coi ragazzi, anche allenare gli Under16 mi diverte tantissimo».
E quello sportivo?
«Riuscire a ritagliarmi sempre più spazio. Già l’essere riuscito a guadagnarmi la convocazione e la possibilità di rituffarmi in vasca è un traguardo enorme, importantissimo, ma la vita mi ha insegnato che lottare vale sempre la pena».
Pur essendo di Cascina, lei ha fatto della Pallanuoto Livorno la sua famiglia fin da ragazzino.
«Ho cominciato ad allenarmi a Livorno all’età di 14 anni e non mi sono mai spostato. Ho trovato un ambiente che prima mi ha dato fiducia e, nel momento più complicato, mi ha sostenuto, non lasciandomi solo. Questa per me è casa».
Che cosa ha imparato da questa sua storia, per fortuna a lieto fine?
«Che nella vita non si deve mollare mai: per quanto alto possa sembrare l’ostacolo che ti viene messo davanti, si può saltare».
La sua società ha celebrato il suo ritorno in vasca con un emozionante messaggio social. Luca Boldrini, dirigente di prima squadra e settore giovanile, ha detto che anche «un Biocca al 90% può fare la differenza». È orgoglioso?
«Boldrini mi vuole un gran bene. Io posso solo dire di essere pronto a lavorare per farmi trovare pronto e dare tutto l’aiuto possibile al gruppo. È una squadra giovane, con tanta voglia di fare: la stagione è cominciata in salita, ma siamo soltanto all’inizio. Io non mi tiro indietro, ogni volta che sarà chiamato in causa, darò il massimo».
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