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“Io sono Shèyla, la livornese”: Gabriele Puccetti, dalle gag virali al tour

di Francesca Suggi

	Gabriele Puccetti
Gabriele Puccetti

Cantante, comico, attore il 32enne labronico fa il giro d’Italia con le sue parodie. «Son pronto per il teatro: vi racconto il nuovo show “Tutta colpa di mamma”»

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LIVORNO. Da cantante a comico. Autore e doppiatore, quella passione per la recitazione che attraversa gli stili e le forme espressive, convogliando le sue molteplici attitudini verso un preciso format: one man show.

Gabriele Puccetti, artista livornese, da più di un anno a questa parte va forte sui social grazie a una serie di parodie di brani famosi rivisitati in livornese, nonché ad alcuni personaggi che sono stereotipi della livornesità, rappresentandone vizi e virtù, senza peli sulla lingua. Uno su tutti: Shèyla, caricatura di una tipica ragazza livornese, separata con due figli, Bryan e Zuleika. Già i nomi sono tutto un programma, il resto è un flusso di gag e battute, situazioni di vita quotidiana affrontate a viso aperto, tra incontri e problemi, tutto concentrato in una serie di video in cui Shèyla spicca, peraltro, per la sua folta chioma verde. Un personaggio che è diventato virale. In tutta Italia. Tanto che Puccetti conta un profilo Instagram con ben da 27mila follower.

Da qualche mese, Gabriele Puccetti ha iniziato a esibirsi dal vivo e, ad esempio, le sue tre date consecutive fatte a dicembre al Bad Elf Pub, il locale in Venezia, sono andate sold out. Un successone. Tanto che adesso si fa sul serio. Adesso è pronto per il suo primo tour nei teatri, con lo spettacolo “Tutta colpa di mamma”, targato XLR Produzioni: esordio il 31 gennaio al Teatro comunale di Fauglia, poi il 1° febbraio al Teatro Marchionneschi di Guardistallo, mentre l’8 aprile sarà al Teatro Goldoni di Livorno.

Ma chi è Gabriele Puccetti e come nasce la sua poliforme vena artistica?

«Io fin da piccolo cantavo e facevo degli spettacolini in casa, perciò a 6 anni ho iniziato a prendere lezioni di canto. Mio nonno paterno era un cantante e anche i miei genitori, per quanto facciano altro nella vita, hanno velleità artistiche e comiche. Insomma, sono cose che ho sempre respirato in famiglia. Crescendo, ho fatto vari contest canori in giro per l’Italia e, tra le mie esperienze principali, ricordo quando a 15 anni cantai un brano di Giacomo Puccini, rivisitato in chiave moderna dal produttore Fulvio Pietramala, in occasione del 150° anniversario della nascita del grande artista; oppure quando, nel 2018, ho vinto a Milano il contest Canto italiano, portando il brano “La canzone di Nerone”, scritto con Marco Faragli».

Com’è arrivato alla comicità?

«Prima di arrivarci ho studiato doppiaggio e mi sono formato come vocal coach con Alex Mastromarino, mio insegnante di canto di riferimento come lo è stato Fabio Ceccanti precedentemente. Poi nel 2023, dal niente, ha rifatto la canzone “Tango” di Tananai in livornese».

Il video di “Tango” di Tananai rivisitato è stato il suo trampolino social?

«Il video è esploso sui social, così ho cavalcato l’onda ed è uscita fuori questa mia parte comica, che ho sempre avuto ma fino a quel momento la tenevo da parte. Mi sono messo a fare cose in maniera sistematica sui social, tirando fuori altre parodie tipo il brano “Due vite” di Mengoni o “Sinceramente” di Annalisa, e a giugno 2024 ho fatto il mio primo spettacolo comico al Megik Cult, dove ho presentato per la prima volta il personaggio di una ragazza che poi è divenuto Shèyla».

Parrucca verde, occhiali scuri e nasini alle unghie, sboccata quanto basta: è la vera livornesità senza filtri?

«È la tipica ragazza livornese che fa cose e, per quanto sia estremizzata, non si allontana molto dalla realtà, a partire dal nome. Shéyla rappresenta la mia parte femminile, ma credo che per la sua spontaneità e il suo essere molto diretta rappresentino anche tanti livornesi».

Lo spettacolo che porterà nei teatri si chiama “Tutta colpa di mamma”: perché questo titolo?

«Perché se sono al mondo lo devo a mia mamma, e poi perché quando ero piccolo lei mi faceva le parodie delle canzoni per farmi divertire. Il suo lato ironico mi ha ispirato».

Al suo primo vero tour salirà addirittura sul palco del Goldoni: che cosa le suscita?

«Mi è già capitato in passato di esibirmi al Goldoni, ma questa sarà la mia prima volta da solo, con uno spettacolo tutto mio. Per me è una cosa meravigliosa, spero che verrà tanta gente. Da una parte sento una grande responsabilità, dall’altra una felicità immensa. Mi auguro che quel palco possa farmi da trampolino di lancio: farmi conoscere e apprezzare dalla mia città sarebbe un ottimo modo per darmi forza e poi uscire da Livorno, con l’intento di non circoscrivere la mia comicità solo alla livornesità».

Classe 1993, nato e cresciuto a Livorno: c’è sempre stata solo l’arte nella sua vita o ha fatto anche altro?

«Ho smesso di studiare in terza superiore dopo essere bocciato più di una volta. Ho fatto qualche lavoretto nei supermercati, ma la verità è che ho sempre puntato sul mio percorso artistico. Non so montare una mensola, ma questa è la mia attitudine e vorrei tradurla in una forma di one man show in cui la comicità è cantata e la musica è al centro. Questo farò nello spettacolo».

Da quel che fa sui social si capisce che ne sa anche di astrologia.

«È una materia complessa, che però ho studiato. L’oroscopo in chiave comica funziona, tira fuori degli stereotipi ma la gente ci si riconosce: come si suol dire, sono tutti atei finché non tiri fuori un mazzo di tarocchi». 

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