Firenze, c’è un arresto per l’attentato contro la caserma dei carabinieri di Borgo San Lorenzo: è un antagonista di Prato
Ha appiccato il fuoco a un contenitore contenente liquido infiammabile avvolto dentro una felpa intrisa dello stesso liquido
FIRENZE. Nelle prime ore del mattino di oggi, 16 gennaio, i carabinieri del Ros, insieme a quelli del Comando Provinciale dei Carabinieri di Firenze, hanno arrestato il presunto responsabile del lancio di un ordigno esplosivo che il 13 gennaio ha gravemente danneggiato l’ingresso della caserma dei carabinieri di Borgo San Lorenzo. Il trentenne fermato per l'azione incendiaria alla caserma dei carabinieri è Antonio Recati, pratese, ed era finito ai domiciliari con braccialetto elettronico a febbraio scorso con l'accusa di aver attentato alla sicurezza della linea ferroviaria dell'Alta velocità tra Firenze e Bologna con l'aggravante del terrorismo. Per l'accusa l'8 agosto 2023 avrebbe sabotato una cabina elettrica mandando in tilt per ore la circolazione ferroviaria. Il guasto, secondo quanto poi ricostruito dalle indagini della polizia, era stato preceduto da una telefonata anonima, partita da una colonnina di soccorso nella tratta Ivice-San Pellegrino, che annunciava la presenza di una bomba nella galleria di Scheggianico nel comune di Firenzuola.
Cos’è successo
Le indagini hanno permesso di ricostruire l'accaduto: intorno alle 2 del 13 gennaio, un giovane, con il viso parzialmente coperto dal cappuccio del giubbotto, si sarebbe avvicinato al portone della caserma. Dopo aver estratto un contenitore contenente liquido altamente infiammabile, avvolto in una felpa intrisa dello stesso liquido, avrebbe appiccato il fuoco per poi dileguarsi a piedi nelle vie circostanti. Il tempestivo intervento di alcuni militari presenti nella caserma ha evitato conseguenze peggiori: utilizzando estintori, sono riusciti a domare le fiamme che avevano già avvolto l’ingresso.
Le indagini
Le investigazioni, condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze, si sono avvalse di tecniche tradizionali e del supporto tecnico di reparti specializzati dell’Arma. La minuziosa analisi di centinaia di sistemi di videosorveglianza nell’area ha consentito agli inquirenti di raccogliere, entro le prime 24 ore, un quadro gravemente indiziario nei confronti del giovane. Alla luce del pericolo di fuga, è stato emesso un provvedimento di fermo per i reati di tentato incendio aggravato dalla finalità eversiva.
Chi è la persona fermata
Il fermato è ritenuto vicino all’area antagonista radicale fiorentina, legata a circuiti anarchici, e al momento dell’attentato si trovava in regime di arresti domiciliari con controllo elettronico. La Dda ha annunciato di voler chiedere la convalida del fermo al giudice per le indagini preliminari. Le indagini restano in corso e ulteriori dettagli non sono stati resi noti data la delicatezza del caso.
I precedenti
La procura ha chiuso le indagini e per il trentenne ha chiesto il rinvio a giudizio: l'udienza preliminare è fissata il prossimo 10 febbraio. Lo stesso trentenne nel marzo scorso era stato condannato in abbreviato a 2 anni di reclusione per sei attacchi incendiari sulla linea dell'Alta velocita che collega Firenze a Bologna nei tratti passanti dalle località di San Piero a Sieve e Firenzuola messi a segno tra agosto e dicembre 2022. La procura aveva contestato l'aggravante del terrorismo non riconosciuta però dal giudice. Ancora non sono state depositate le motivazioni.