Il Tirreno

Livorno

L’intervista

Livorno, il presidente dell’Autorità di sistema portuale: «I container sono e resteranno la priorità del nostro porto»

di Giulio Corsi
Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale e due portacontainer in Darsena Toscana
Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale e due portacontainer in Darsena Toscana

Parla Guerrieri: «Entro gennaio valuteremo il piano d’impresa di Tdt»

7 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. «Siamo interessati a lavorare per trovare soluzioni di condivisione, nel rispetto delle regole e con l’intento di una pacificazione e dello sviluppo del porto. In questi quattro anni a palazzo Rosciano ho sempre agito così».

Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale, interrompe il silenzio che aveva scelto da un po’ di tempo. Contro l’operato dell’Authority erano arrivate nei giorni scorsi le dure parole di Piero Neri, che a nome della comunità portuale, ha contestato la «non disponibilità a considerare idee e proposte delle imprese prima di approvare il piano operativo triennale». Proposte incentrate in particolare su paletti stringenti in merito al futuro di Tdt, il più grande terminal livornese, destinato ai contenitori dal piano regolatore, su cui la comunità portuale teme che Grimaldi – che ne ha la concessione – stia alzando il peso specifico dei rotabili rispetto ai container stessi.

Presidente Guerrieri, qualcuno aveva interpretato il suo silenzio come imbarazzo?

«Non è così. Ho detto con chiarezza le cose che pensavo nei consessi istituzionali del porto. Avevo accolto tutte le proposte delle associazioni, salvo l’ultima che era stata presentata nella riunione di approvazione del piano operativo triennale».

Perché non ha accettato quella richiesta di variante del piano regolatore presentata dall’organismo di partenariato che rappresenta le imprese e il cuore del porto di Livorno?

«Quella richiesta, peraltro posta all’ultimo senza alcun preavviso dopo che c’era stata un’altra riunione senza che il tema fosse sollevato, inseriva una rigidità solo in una parte del piano del porto, mentre per tutto il resto si continuava a far valere – come stabilito dalle norme – la possibilità di fare anche diverse tipologie nei terminal purché nel rispetto del piano. In Tdt la proposta era un vincolo riferito ai criteri generali e alle norme, fatto ad personam solo su una parte del piano che riguarda un unico operatore. Non l’ho trovato giusto».

Una decisione che a qualcuno ha fatto pensare un atteggiamento troppo soft verso il concessionario di Tdt.

«Il fatto di aver non condiviso una questione, per quanto importante, posta peraltro in certe modalità, non può portare ad attribuirmi un atteggiamento diverso da quello del regolatore indipendente e super partes. Se il tema è la possibilità di fare o meno un determinato traffico, la possibilità c’è. Lo riconoscono lo stesse associazioni nella loro lettera di giugno».

In organismo di partenariato c’è stato anche il tentativo di trovare una soluzione con un rinvio per approfondimento.

«Soluzione che non mi piaceva, perché sostanzialmente riguardava aspetti di approfondimento su cui eravamo sicuri. L’esigenza era approvare il piano operativo triennale. Noi dobbiamo garantire quel che il piano regolatore dice, vale a dire sviluppo del terminal anche per quanto riguarda i contenitori. È già scritto nel piano, che variante dobbiamo fare?».

Grimaldi ha parlato di un malinteso rispetto all’utilizzo di Tdt per auto nuove e ro-ro, dando disponibilità a un incontro con gli operatori. Neri ha aperto la porta chiedendo che quel confronto si facesse in Comune col sindaco. E Salvetti ha accettato di entrare nella partita (ne parliamo nella pagina seguente) e venerdì scorso ha incontrato sia lei che Neri.

«Il sindaco mi ha convocato e sono andato».

Che cosa gli ha detto?

«Gli ho dato atto della sensibilità. E gli ho detto che questi incontri vanno fatti nelle sedi giuste e opportune, che sono quelle dell’Autorità di sistema».

Salvetti, per trovare un punto di incontro, ha proposto la Fortezza Vecchia, “che il comune ha acquisito dal Demanio e che continua ad essere gestita in maniera impeccabile dall’Autorità portuale”, ha affermato. Può essere il luogo giusto?

«Io penso che vada fatto a Palazzo Rosciano».

Non litigherete per la sede?

«Accolgo le disponibilità al dialogo e sono sicuro che con la sensibilità del sindaco troveremo modi e forme per organizzare una cosa ben fatta. Ma difendo le prerogative dell’ente che rappresento. Anch’io penso che si debba guardare alla sostanza, non voglio fare il piccoso».

Però?

«È stato posto un problema che si poteva evitare».

Nel proporre da parte di Neri l’incontro in Comune e non a palazzo Rosciano percepisce un mancato rispetto del ruolo dell’Adsp?

«Sono per superare questi aspetti, purché ci sia una concordanza di tutti su questo. Il sindaco lo sa, l’ha detto chiaramente nella riunione».

Già, i ruoli. L’arbitro della partita vuole farlo lei?

«Si parla di porto, il ruolo dell’Adsp non può essere messo in discussione. Non si tratta di fare l’arbitro ma di chiarire le volontà. L’Adsp farà il suo, c’è un documento in istruttoria».

L’analisi del piano d’impresa di Tdt presentato da Grimaldi a che punto è?

«L’istruttoria è in mano agli uffici, ho chiesto di accelerare, per arrivare a una discussione se non entro dicembre entro metà gennaio. Sarà presentata all’organismo di partenariato e al comitato di gestione. Qualunque dialogo serve ad Adsp per valutare, parlarsi fa sempre bene ed è quello che avrei fatto comunque. Se ci sono iniziative del Comune in questo senso, abbiamo collaborato sempre bene e lo faremo anche su questo, senza interferenze e con intelligenza».

Resta il timore degli operatori sul corretto utilizzo della Darsena Toscana.

«Ma il piano regolatore è chiaro, parla di obiettivo di consolidare e sviluppare il settore dei contenitori in quell’area e della possibilità di fare altri traffici. Ripeto, anche le associazioni a giugno hanno riconosciuto la possibilità di fare questi traffici, l’importante è che non venga messo in discussione il traffico principale. Grimaldi tra l’altro l’ha ribadito con chiarezza in un’intervista del 27 novembre, mi auguro che possa essere chiarito ancora».

L’Antitrust ha evidenziato i poteri di controllo di Adsp per assicurare che il gruppo Grimaldi gestisca il terminal container nell’interesse del mantenimento e dello sviluppo del traffico container.

«L’Autorità per la concorrenza, citata dagli operatori, fa riferimento a poteri dell’Adsp nel momento in cui esamina la concessione e il piano di impresa che aveva scadenza al 2024. L’analisi va fatta su piano 25-29, è lì che l’Adsp chiarirà questi aspetti. Noi siamo su una linea chiara da sempre: sviluppare questo traffico. Né si può equivocare dicendo che abbiamo parlato di multipurpose, perché quando parliamo in tal senso non parliamo di un singolo terminal ma del porto di Livorno. Non abbiamo un’opinione diversa su Tdt rispetto a ciò che è previsto, l’ho detto anche in organismo di partenariato Anche Genova è citata impropriamente, perché se leggo bene la sentenza del Consiglio di Stato, siamo di fronte a una concessione che varia la destinazione del piano, una nuova concessione, nel caso di Tdt dov’è la difformità rispetto al piano regolatore? È perfettamente conforme. Potrebbe esserlo un domani se si avverasse il timore delle associazioni, cioè che diventi tutto auto, ma ora non c’è difformità. Il nostro potere di sorveglianza se la situazione di difformità non c’è, non è stato intaccato. E nemmeno lo sarà domani».

Ma qual è il limite di flessibilità oltre il quale scatta l’allarme di un eccesso di rotabili rispetto ai contenitori?

«Il piano non stabilisce un criterio quantitativo, è la logica che ci deve guidare: il terminal ha già individuato un’area dove fa questo tipo di traffico, penso che sarebbe saggio limitarsi a questa e non aggiungerne altre e dentro questa avere la libertà di fare questo tipo traffico e fare traffici nuovi rotabili. Tdt ha la funzione caratterizzante i contenitori, il piano regolatore non dice quanto e dove, non mette righe e barriere, la concessione sarà valutata su questi obiettivi».

Piero Neri ha evidenziato come se il traffico contenitori dovesse ripiegare, finirebbe in discussione anche la Darsena Europa.

«È un assurdo pensare che il nuovo terminal non sia una priorità per l’Adsp. Sono commissario di Darsena Europa, stiamo lavorando per partire quanto prima coi lavori a mare, abbiamo lavorato per anticipare anche il recupero delle aree a terra, il nostro obiettivo di rendere competitivo il porto di Livorno per i contenitori ha la massima priorità e al tempo stesso ci preoccupiamo anche delle altre tipologie di traffico che non sono da trascurare, rinfuse, ro-ro cellulosa passeggeri, crociere, ma la priorità delle priorità è sicuramente la Darsena Europa. Da anni. E da quando ci sono io, questa cosa è ancora più incisiva».

Primo piano
Nella notte

Lucca, esplode una villetta in Garfagnana: si cercano persone sotto le macerie

Sportello legale