Il Tirreno

Lucca

L’indagine

Lucca, medico Asl di 60 anni sospeso dal servizio: chi è e le accuse

di Pietro Barghigiani

	Indagine dei carabinieri su un medico Asl
Indagine dei carabinieri su un medico Asl

Per il professionista, con residenza a Lucca e domicilio a Pisa, notificata un’interdizione di 12 mesi per le accuse di truffa aggravata e peculato. Ha lavorato anche a Livorno

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LUCCA. L’indagine era iniziata con l’obiettivo di trovare il responsabile di un furto. A distanza di mesi gli investigatori dei carabinieri, scavando nella vita del sospettato, hanno messo insieme molto altro. Il rivolo dell’indizio è diventato un fiume di contestazioni che, portato in Procura, si è tradotto nella misura cautelare dell’interdizione di un anno dalla professione di medico al servizio dell’Asl.

Chiesta dal sostituto procuratore Elena Leone e firmata dal gip Antonia Aracri, i militari hanno eseguito l’ordinanza di stop alla professione e all’esercizio di pubblico servizio medico per il dottor Gianluca Cappetta, 60 anni, originario di Monterotondo (Roma) , iscritto all’ordine dei medici di Roma, con residenza a Lucca e domicilio a Pisa. Le accuse nei suoi confronti, elencate nell’interrogatorio che ha preceduto la misura cautelare, vanno dalla truffa aggravata ai danni dello Stato al peculato.

Medicine trovate nell’abitazione del medico non reperibili in farmacia, materiale ospedaliero e strumenti diagnostici e altro ancora che, secondo la Procura, Cappetta si sarebbe procurato nei giorni in cui prestava servizio nei vari ambiti in cui c’era bisogno di un medico del 118 o della guardia medica. Una presenza ripetuta nel tempo tra Lucca, Pisa e Livorno. Ma oltre alle apparecchiature e ai farmaci “acquisiti” in maniera irregolare, a carico del medico c’è un addebito che nasce dalla presunta ubiquità che risulterebbe dai fogli di presenze sulla base dei quali avrebbe ottenuto migliaia di euro di indennità. Un esempio è stato accertato quando il dottore risultava in servizio in forza al 118 su un mezzo di un’associazione di Lucca e nelle stesse ore era su una nave a Livorno per visitare i migranti che sbarcavano al porto. È solo uno degli episodi messo insieme dagli investigatori.

L’avvio alle indagini risale alla fine del 2023. Ai carabinieri di Bagni di Lucca si presenta un medico che lamenta la sparizione nel suo ambulatorio di un hard disk portatile contenente dati sensibili dei suoi assistiti e due apparecchi diagnostici di valore in uso a un suo collega. I militari chiedono chi ha usato gli ambienti nei giorni precedenti e viene fatto il nome di Cappetta. Qualche giorno prima il 60enne aveva usufruito di quei locali nel corso di un’attività svolta a favore della Croce Rossa legata all’assistenza sanitaria in una gara ciclistica. La pista iniziale si rivela quasi subito ricca di spunti e con l’intervento dei carabinieri del Nas di Livorno viene messa a fuoco una situazione sfociata nell’interdizione firmata dal gip.

Il medico subisce due perquisizioni nella residenza e nel domicilio con un esito capace di aprire nuovi scenari investigativi. Vengono rinvenuti svariati quantitativi di prodotti d’impiego ospedaliero, abbigliamento sanitario, strumentazione diagnostica, materiale medicale, presìdi deputati al pronto soccorso o per uso ambulatoriale. E in tutte le circostanze si tratta di materiale e medicinali diversi da quelli reperibili nelle farmacie private. Ci sono anche farmaci inseriti nelle tabelle del decreto 309/1990 sugli stupefacenti o destinati alle cure palliative. Non ci sono accuse di smercio di farmaci con ricette facili o a pagamento.

Per gli inquirenti sono classificati come presìdi sanitari che sarebbero stati prelevati da sedi e ambulatori delle province di Lucca, Pisa e Livorno di competenza dell’Asl Toscana Nord Ovest, Misericordie e punti di emergenza territoriali. Luoghi dove Cappetta aveva prestato la propria opera come medico convenzionato.

I Nas hanno trovato anche farmaci scaduti nelle borse in uso ai medici del pronto intervento e tra le accuse c’è anche quella che il medico avesse sostituito le medicine salvavita buone con quelle che aveva in casa ed erano scadute.



 

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