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Maxi-cantiere: la svolta

Livorno, c’è la data per la demolizione dei Tre Ponti: «Sarà fatta “con dolcezza” ma a Natale potrebbero esserci ancora macerie»

di Flavio Lombardi
Livorno, c’è la data per la demolizione dei Tre Ponti: «Sarà fatta “con dolcezza” ma a Natale potrebbero esserci ancora macerie»

Il nuovo responsabile del Genio Civile Valdarno Inferiore, Enzo Di Carlo: «Il vincolo della Soprintendenza rallenterà i lavori»

28 novembre 2024
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LIVORNO. Abbattimento dei “Tre Ponti”, arriva una data di massima: sarà lunedì 9 dicembre. Salvo imprevisti che al momento non si stagliano all’orizzonte, questo dovrebbe essere il giorno indicato in cui i mezzi meccanici attireranno le attenzioni degli umarèll (gli osservatori, spesso anziani, dei cantieri). A renderlo ufficiale, Enzo Di Carlo, nuovo responsabile del Genio Civile Valdarno Inferiore. «Abbiamo praticamente concluso lo spostamento dei sottoservizi - dice - e la fase successiva sarà avviata nei prossimi giorni. Siamo reduci da una riunione di coordinamento, e avremmo individuato come data il 9 dicembre. L’auspicio è che non si verifichino slittamenti che nessuno ora come ora, può peraltro prevedere».

L’ingegnere che ha appena ereditato non solo questo cantiere, ma anche tutti quelli che dovranno essere portati a termine (alcuni già in opera, altri in via di finanziamento riguardanti la messa in sicurezza idraulica dopo l’alluvione del 2017) fa il pragmatico. «È stata evasa la pratica del collaudo della linea del gas appena spostata, ora si finisce con Telecom e avrei avuto piacere, sono sincero, di cominciare i lavori anche prima, portandoli a termine in poco tempo. Purtroppo, a rallentare tutto, è arrivato il vincolo dalla Soprintendenza, per certi versi condivisibile, che riguarda le pietre della struttura da abbattere. Quelle bozze, dovranno essere usate infatti, come arredo nel nuovo ponte. Una prescrizione sulla quale certo non discuto, che tuttavia, rallenterà le operazioni. La demolizione dovrà essere infatti effettuata “con dolcezza”, cercando di preservare il più alto numero possibile di questi preziosi pezzi che dovranno poi essere ripuliti e successivamente rilavorati. Correremo quindi il rischio, ormai messo in preventivo, di presentare un brutto spettacolo di macerie nella zona interessata durante il periodo di Natale».

Una operazione che in situazioni normali e quindi senza vincoli, si può normalmente chiudere in quattro o cinque giorni, necessiterà invece di almeno due settimane. Nessuno si lamenterà (forse…) pensando che i Tre Ponti, potranno almeno continuare ad esistere, diventando parte di una sezione ciclopedonale del ponte ad unica campata come quello che stanno costruendo ad Agrigento. Si chiama memoria.

Andando avanti. Terminata la fase in cui - abbattuta l’attuale struttura, non ci saranno più pericoli di ostruzione alla foce in caso di violenti fenomeni metereologici - si passerà alla bonifica bellica, il dragaggio che permetterà alla chiatta di presentare il nuovo ponte e alla costruzione delle fondazioni destinate ad alloggiare la struttura in acciaio che andrà a disegnare il futuro di questa arteria stradale a sud della città.

Durante l’abbattimento dei Tre Ponti, vedremo panne anti inquinamento nello specchio antistante per evitare che le polveri si espandano e si depositino sul fondale limitrofo, ghiaia sul letto della foce per permettere alle ruspe di lavorare anche da basso, pannelli di “tessuto non tessuto” per proteggere i pedoni lungo il camminamento del Bailey.

Come detto in altre circostanze, il ponte al quale si deve guardare, non è quello di tipo militare sul quale adesso ormai in modo temporaneo scorre il traffico, ma è quello che al momento invece non si vede e che si sta costruendo in Sicilia. A maggio scorso, il predecessore di Di Carlo, Francesco Pistone, assieme al direttore dei lavori Paolo Formichi e al direttore operativo e progettista Andrea Cecconi, andarono a verificare di persona l’inizio della realizzazione di una struttura che per molti versi si annuncia unica nel nostro paese.

Probabile pensare che un sopralluogo venga ripetuto entro la fine dell’anno o nell’immediato inizio del 2025 anche per coordinare meglio le operazioni che su Livorno devono essere compiute prima che questa lingua d’acciaio in un unico pezzo, lunga 55 metri e larga 22, sia pronta per fare rotta verso le nostre latitudini entro fine primavera.

Un sopralluogo necessario per verificare l’avanzamento dei lavori, in sinergia con l’Istituto Italiano della Saldatura, ente privato con sede a Genova e massimo organo riconosciuto per dare l’ok alla qualità delle opere. Saranno controllati i cicli di saldatura e gli spessori della verniciatura dell’acciaio corten che deve avere il primer, lo stato intermedio e la finitura. Si prevede che per marzo-aprile, periodo in cui tutto il resto sarà ormai pronto, il ponte potrà partire via mare e raggiungere Livorno dopo una navigazione di cinque giorni.

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