Il Tirreno

Livorno

Cavalli e investimenti

Riapre l’ippodromo Caprilli e lo fa con un un sogno

di Flavio Lombardi
Nella foto spalti pieni al Caprilli durante una serata di corse dell’ultima estate (foto Silvi)
Nella foto spalti pieni al Caprilli durante una serata di corse dell’ultima estate (foto Silvi)

Partono le corse invernali. Silvio Toriello: «I 5 milioni per la ristrutturazione ce li metto io»

15 novembre 2024
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LIVORNO. Inizia la stagione, o per meglio dire, una nuova stagione. Presentandosi ai nastri e per la prima volta, come gestore dell’impianto e con la certezza di esserlo a lungo termine. Quella condizione che può permettere ad una società privata di pianificare investimenti per realizzare cosa manca, oppure ripristinare ciò che negli anni è andato ammalorandosi. Si chiama partenariato pubblico-privato, la durata è ventennale «ma chi sa dove sarò io quando avrò ormai 75 anni, importante tuttavia, che il contratto lo detenga Sistema Cavallo», sorride un Silvio Toriello che secondo abitudine, sta per salire in treno e si prepara ad arrivare a Livorno.

Ci sono da verificare gli ultimi dettagli e vuole essere presente affinché nulla sia lasciato al caso. Perché domani, al Caprilli si corre per l’ouverture invernale. Prima di una serie di appuntamenti per gli appassionati, fissati da qui a dicembre (ma forse saranno un paio anche a gennaio) e di cui si può avere contezza nel pezzo qui sotto.

Un viaggio in prima classe per lui consueto quando viene da queste parti, che potrebbe essere l’inizio di quello che si appresta a intraprendere l’ippodromo livornese. Che aspira a collocarsi verso un livello di eccellenza.

Toriello, che effetto le fa arrivare in città, forte di un bando vinto e con gli impegni che si è preso per realizzare le opere?

«La convenzione rende agio di poter pianificare. Ma sono consapevole che non sono il padrone di casa. Piuttosto mi sento ormai un livornese. E come tale, responsabile di una parte importante della storia di Livorno. Ho una grossa responsabilità, perché si è creduto nella rinascita della struttura anche grazie alla presenza di Sistema Cavallo. Le aspettative sono lecite e, compito mio, è non tradirle».

È soddisfatto del programma della prima giornata di corse e più nel complesso di quello dell’intera stagione invernale?

«Per quest’anno va bene così. Terminiamo l’anno solare con una gestione, anche rispetto alle strutture, che non ci consente di poter fare di più. Il prossimo anno, con l’inizio dell’attuazione del progetto, potrà essere foriero di lusinghiere soddisfazioni. Cominceremo ad avere un Caprilli con il centro di allenamento, bar, ristorazione. Attività che consentiranno a questo impianto di avere una valutazione diversa da quella attuale da parte del ministero. Ricordo però che questo non sarà solo un posto dove corrono i cavalli».

La sua visita in Qatar come è andata?

«Molto bene. Ricordo che alla Coppa del Mare abbiamo ospitato per la prima volta corse purosangue arabo, alla presenza di Faisal Al Rahmani, presidente Ifahr, organo supremo di questa razza a livello internazionale. E fui invitato ad andarlo a trovare. Molti qatarioti vogliono portare i loro cavalli in Italia ed in modo particolare a Livorno perché il clima del mare giova a questi animali. La location dell’ippodromo ha fatto il resto. Un progetto possibile di far stanziare questi purosangue proprio dentro al Caprilli. Un centro di allenamento molto ospitale si rende necessario, per stare al passo con le esigenze dei proprietari. Per loro il cavallo è animale prezioso e sacro».

È di questi giorni la dichiarazione del sottosegretario del ministero agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste, Patrizio La Pietra sullo stato di salute degli ippodromi e la classificazione che verrà stilata.

«Mi sembra una cosa positiva. Tre macro categorie, con tre ippodromi strategici (trotto e galoppo) in prima fascia, tre promozionali (gradino più basso), mentre in mezzo, ci saranno gli ippodromi nazionali e regionali. Risorse proporzionate rispetto al posizionamento. Chi sta più in alto avrà di più anche come montepremi e giornate di corsa. La classifica sarà mobile. Perché chi riceve soldi pubblici li deve investire e non metterseli in tasca. Spendere per le infrastrutture dedicate alle famiglie e non solo per la pista. Quindi, ci saranno promozioni e retrocessioni».

Una commissione controllerà più volte all’anno. Livorno, come si collocherà da subito secondo lei?

«Nella categoria di mezzo. Almeno per il 2025, anno in cui anche il numero di corse resterà praticamente per noi lo stesso del 2024. Diciamo che grazie ai lavori che già realizzeremo nei prossimi mesi, non solo rinforzeremo la nostra posizione nella fascia che presumibilmente ci verrà attribuita, ma ci prepareremo per accettare la sfida e mettere nel mirino la prima fascia».

Quindi, eventuali finanziamenti dello Stato non potrà intascarli, ma spenderli…

«Così funziona. E comunque, quelli servono per organizzare le corse e le attività necessarie per farle svolgere. I lavori, sono coperti da denaro privato. E lo step assicurato, è quello che garantisce 5 milioni. Qui, sono compresi box, bar, ristorante ed altro. E ci devo pensare io. Chi sostiene il contrario, non ha studiato e parla tanto per farlo».
 

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