Pisa, punge studentesse con la siringa: arrestato per violenza sessuale. Nel 2009 uccise una 20enne
Simone Baroncini ora è ai domiciliari a Volterra dove si è stabilito una volta uscito dal carcere per il delitto di Vanessa Simonini. Come è stato scoperto dalla polizia
PISA. È accusato di violenza sessuale l’uomo che da settembre a metà gennaio ha seminato il panico in città pungendo con una siringa giovani donne. Nel passato di Simone Baroncini, 50 anni, operaio, di Pisa, c’è un femminicidio, avvenuto la sera del 7 dicembre 2009 quando Baroncini strangolò Vanessa Simonini, 20 anni, di Gallicano, della quale si era invaghito senza essere ricambiato. Condannato a 16 anni di reclusione, da alcuni anni (2022) è libero.
Ha finito di scontare la pena e si è trasferito a Volterra. Ora il suo nome è legato a tre episodi di needle spiking avvenuti in città. Su richiesta della procura, del pm Lydia Pagnini, il giudice per le indagini preliminari Nunzia Castellano ha adottato nei confronti del 50enne un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Misura che è stata eseguita ieri dagli operatori della Squadra Mobile a conclusione di complesse indagini di natura tecnica e per “studiare” le abitudini e il profilo psicologico dell’indagato. L’allarme è iniziato dopo la denuncia di due giovani, di 23 e 21 anni, che nel weekend tra il 18 ed il 19 gennaio scorso sono state punte alle natiche da un ago da siringa nel centro cittadino da un uomo incappucciato, di mezza età. Entrambe hanno riferito di essere state punte da una siringa mentre passeggiavano rispettivamente sul cavalcavia di San Giusto e lungo viale Bonaini.
In pieno clima di paura sono state diffuse sul web notizie e immagini riguardanti il probabile autore delle condotte, “identificato” sui social in quanto assuntore di sostanze stupefacenti e indossante una felpa con cappuccio. Ma si trattava di un errore, l’uomo del video era estraneo ai fatti.
Subito dopo le indagini hanno portato a collegare i due fatti di gennaio con un precedente, accaduto il 14 settembre dello scorso anno, in Lungarno Buozzi, quando una trentenne è stata punta da un ago mentre passeggiava. Tanti gli elementi convergenti, era probabile che si trattasse della stessa persona.
Dalle immagini della videosorveglianza cittadina, e da quelle tratte dagli esercizi commerciali, la Mobile ha ricavato un primo identikit: il sospettato era un uomo, già autore di un grave reato commesso contro una giovane donna. «Il solido quadro indiziario è stato ulteriormente corroborato dal riconoscimento dell’indagato da parte di una delle vittime, che aveva visto l’uomo, durante la ricognizione fotografica» ha spiegato la questura.
Il 24 gennaio la Squadra Mobile ha effettuato una perquisizione a casa dell’indagato, condotta con gli specialisti di indagini informatiche del Servizio Centrale Operativo di Roma, trovando altri elementi utili alle indagini. Qui è stato sequestrato un ago da siringa nascosto sotto al letto dell’uomo, oltre agli abiti indossati durante le aggressioni sessuali. «Il dato di maggiore pregio probatorio è stato acquisito attraverso le attività di analisi dei dispositivi informatici in uso al soggetto che hanno permesso di accertare che lo stesso era solito aggirarsi nel centro cittadino di Pisa fotografando le parti posteriori di ignare giovani passanti» aggiunge la questura.
L’indagato aveva in più occasioni cercato informazioni sul web, anche contattando sconosciuti sui social network, circa il modo di eseguire punture con modalità non dolorose. È stata inoltre certificata la presenza di numerosissimo materiale pornografico riconducibile al genere “spanking” e “needle spiking”, ovvero rappresentante giovani donne sculacciate o sottoposte a punture di ago nelle natiche. Le celle telefoniche agganciate dal telefono dell’indagato sono compatibili nel tempo e nel luogo delle tre aggressioni.
Questi accertamenti, soprattutto in relazione al possesso di materiale pornografico che segnalava il movente sessuale, hanno convinto la procura della Repubblica a richiedere una misura cautelare per violenza sessuale al Gip che ha adottato il provvedimento di arresto, eseguito ieri.
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