Angelo Corbo al Tirreno, il sopravvissuto della strage di Capaci si racconta
Iniziativa dello Spi Cgil: l’intervista nel salone in viale Alfieri
LIVORNO. Un potente riflettore su uno degli attentati mafiosi che hanno segnato di più la storia italiana: la strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992 e in cui morirono il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Una pagina di cronaca raccapricciante, con cui la mafia raggiunse uno dei picchi di disumanità più alti e di cui occorre sempre mantenere una viva memoria, anche allo scopo di trasmetterla alle generazioni più giovani.
L’evento
È racchiuso qui il senso della giornata organizzata per mercoledì 23 ottobre dallo Spi Cgil (Lega 4 Salviano e coordinamento provinciale). Grazie ai loro attivisti sarà presente in città Angelo Corbo, ispettore capo della Polizia di Stato e componente della scorta del giudice Falcone. Lui fu tra i 23 feriti di Capaci e ce la fece a sopravvivere. Negli anni successivi cominciò a ricostruire la strage, anche attraverso visuali inedite, e a svolgere una preziosa opera di testimonianza come contributo di rafforzamento della lotta contro la mafia. Corbo ha anche scritto un libro dal titolo “Strage di Capaci. Paradossi, omissioni e altre dimenticanze”, in cui ha messo in evidenza alcuni aspetti critici e circostanze poco chiare dell’attentato. Ed è proprio con questa pubblicazione che il poliziotto-scrittore porta avanti una battaglia per la legalità, testimoniando soprattutto ai giovani la sua vicenda professionale e umana.
Il programma
La giornata livornese dello Spi Cgil con Corbo sarà divisa in due: alle 9, al teatro 4 Mori, l’incontro con le scolaresche di terza media; alle 16,30 nel salone del Tirreno (in viale Alfieri 9), per l’occasione aperto al pubblico, l’intervista all’autore del libro da parte del direttore Cristiano Marcacci.