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Il porto di Livorno si ferma, sciopero con adesione del 100%: «Proposte dei datori irricevibili»

di Stefano Taglione
Un momento della protesta dei portuali
Un momento della protesta dei portuali

Nessuna nave ha scaricato a banchina per due giorni fino alle 7,30 di mattina del 6 luglio: «Proposta irricevibile formalizzata nell’ultimo documento delle organizzazioni datoriali, valuteremo altre forme di protesta»

06 luglio 2024
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LIVORNO. Maxi-adesione in occasione dello sciopero nazionale che ha coinvolto, fra gli altri, anche il porto di Livorno, dove l’astensione dal lavoro è stata del 100%. Nessuna nave, infatti, ha scaricato per due giorni, fatti salvi i trasporti di animali vivi che vengono sempre assicurati.

Dopo la paralisi il traffico è ripreso solo il 6 luglio, alle 7,30. «Lo sciopero è riuscito al 100% – rimarca Luca Simoni, delegato sindacale Filt-Cgil Livorno – come del resto in tutti gli altri porti nazionali che hanno aderito. Sono soddisfatto della riuscita dell’iniziativa, è ovvio che poi dovremo arrivare a una conclusione. Speriamo che le organizzazioni datoriali rivedano la proposta irricevibile formalizzata nell’ultimo documento presentato, altrimenti valuteremo altre forme di protesta». «Il porto è rimasto fermo al 100% – le parole del segretario generale Filt-Cgil provinciale, Giuseppe Gucciardo – ed è stato garantito solo il transito degli animali vivi. Abbiamo dato un contributo importante alla portualità nazionale, perché insieme a Genova, Trieste, Salerno e altri approdi maggiori l’adesione è stata totale».

«La mobilitazione sul territorio livornese era stata organizzata nell’ambito delle iniziative lanciate a livello nazionale dal 2 al 5 luglio da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti – spiegano le tre sigle sindacali con Gucciardo, Dino Keszei e Gianluca Vianello – per contestare l’inaccettabile posizione delle organizzazioni datoriali. Nel porto di Livorno in particolare è stata registrata un’adesione totale: il 4 e 5, giorni dello sciopero, lo scalo è rimasto praticamente bloccato (come da normativa sono ovviamente stati garantiti i servizi essenziali). Anche negli altri porti del territorio livornese l’adesione è stata elevata. Un segnale importante e netto da parte di tutti i portuali, un grande messaggio di solidità. La posizione delle controparti datoriali al tavolo nazionale della trattativa – proseguono i rappresentanti dei lavoratori – è inconcepibile e non tiene conto della professionalità e della serietà dei lavoratori di questo settore così strategico e importante. A livello nazionale continueremo a chiedere un aumento economico utile al recupero del potere d’acquisto perso e sensibili miglioramenti delle condizioni di lavoro e degli standard di sicurezza. La mobilitazione è solo all’inizio. In mancanza di risposte concrete seguiranno altre iniziative di protesta».

I presidi di protesta, ai vari varchi livornesi, sono andati avanti giorno e notte, ininterrottamente per 48 ore, anche con i fumogeni per far sentire ancora più forte la voce dei portuali. Con i dipendenti delle aziende che non hanno neanche dormito, protestando contro le organizzazioni datoriali e le loro proposte definite «irricevibili» presentate ai tavoli nazionali. Anche la prima nave ro-ro divisa fra Terminal Darsena Toscana e Cilp, arrivata venerdì scorso a Livorno da Barcellona, ha scaricato le prime 400 macchine in Tdt solo il 6 luglio, al termine della protesta, poi si è spostata alla Calata Lucca, di fronte, per scaricare il resto delle macchine nuove. 

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