Il Tirreno

Livorno

Tribunale

Camionista livornese assolto dall'accusa di maltrattamenti all'ex moglie

Stefano Taglione
Due guardie giurate all'ingresso del tribunale
Due guardie giurate all'ingresso del tribunale

Collesalvetti: l'uomo, 55 anni, era a processo per aver lussato un dito all’ex moglie. L'avvocato: «Solo momenti di tensione familiari originati dalle liti»

19 luglio 2023
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Collesalvetti Era accusato di aver maltrattato l’ex moglie mandandola all’ospedale con un dito lussato e di averla insultata davanti alle figlie piccole. Ma il tribunale lo ha assolto perché il «fatto non sussiste». Questa la decisione del presidente del collegio di palazzo di giustizia Ottavio Mosti, e dei colleghi giudici Andrea Guarini e Tiziana Pasquali, nei confronti di un camionista livornese di 55 anni che abita nel comune di Collesalvetti – Il Tirreno omette le sue generalità a seguito della sentenza di assoluzione – che era imputato per maltrattamenti in famiglia.

La pronuncia nel pomeriggio del 19 luglio, dopo una camera di consiglio di un’ora e mezza. L’accusa, per l’autotrasportatore, aveva chiesto due anni di reclusione senza il beneficio della sospensione condizionale della pena, con l’avvocato di parte civile che rappresentava l’ex coniuge che si era associata alla richiesta del pubblico ministero. Il difensore, il legale di Pontedera Massimo Spigone, per il suo assistito alla scorsa udienza aveva invece chiesto l’assoluzione.

«Non possiamo sapere le motivazioni della sentenza, visto che ancora non ci sono – spiega Spigone – ma si tratta di un’assoluzione più che piena. La linea difensiva era stata quella di sostenere che in questo matrimonio c’erano stati momenti di tensione familiari originati da litigi, pertanto nel corso di queste liti, se si sono verificati episodi di ingiuria, sono stati originati da uno stato di tensione familiare e non certo da un atteggiamento persecutorio. Credo che il tribunale abbia riconosciuto questa linea, anche se non ci sono le motivazioni. Secondo noi l’imputato non ha mai voluto maltrattare l’ex moglie».
 

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