Aumentano le accise sul gasolio: ecco i nuovi prezzi di diesel e benzina
La manovra ha già sollevato numerose polemiche, soprattutto considerando che i partiti di maggioranza avevano promesso in campagna elettorale una riduzione, se non un’abolizione, delle imposte sui carburanti
Accise su diesel e benzina, in linea con la delega fiscale del governo. Tuttavia, l’iter non è ancora concluso, poiché il testo necessita dell’approvazione del Consiglio dei Ministri e di un decreto interministeriale per la piena attuazione.
Gli obiettivi del provvedimento
L’aumento rientra tra le misure richieste dalla Commissione Europea per ridurre i cosiddetti «sussidi ambientalmente dannosi», come quelli sul gasolio, considerato più inquinante della benzina. L’intervento fa parte della transizione green promossa dall’Ue e mira a riallineare gradualmente le accise tra i due carburanti, attualmente fissate a circa 62 centesimi per litro per il gasolio e 73 centesimi per la benzina. Nel parere della commissione si sottolinea che il rialzo dovrà essere attuato «tenendo conto dell’impatto ambientale ed economico di ciascun prodotto» e che le risorse derivanti saranno destinate al potenziamento del trasporto pubblico locale. È stato inoltre suggerito di posticipare l’aumento, inizialmente previsto per luglio 2025, a gennaio 2026.
Le ripercussioni economiche
L’aumento delle accise ha già sollevato numerose polemiche, soprattutto considerando che i partiti di maggioranza avevano promesso in campagna elettorale una riduzione, se non un’abolizione, delle imposte sui carburanti. Tuttavia, il governo sembra costretto a procedere per motivi di bilancio: i proventi della misura serviranno a coprire i costi del rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri, stimati in 260 milioni di euro per il 2025 e complessivamente 500 milioni entro il 2026.
L'impatto sui consumatori
Secondo i calcoli del Codacons, l’aumento dell’accisa sul gasolio di 1 centesimo al litro comporterà un aggravio complessivo di 245 milioni di euro per gli automobilisti italiani, cifra che raddoppierebbe a 490 milioni se il rialzo fosse di 2 centesimi. In Italia, circa il 41,5% delle vetture familiari sono alimentate a gasolio, pari a 16,7 milioni di auto diesel circolanti nel 2024. Questo significa che anche un piccolo aumento delle accise, cui si aggiunge l’Iva, avrà un impatto significativo sulle tasche degli italiani. Per un pieno da 50 litri, l’incremento di 1 centesimo equivarrebbe a +0,61 euro, mentre con 2 centesimi si arriverebbe a +1,22 euro.
Le critiche dei consumatori
Le associazioni dei consumatori denunciano un duro colpo per le famiglie italiane. "Questo aumento pesa su una larga fascia di automobilisti che ogni giorno si muove con vetture a gasolio, aggravando una situazione già difficile per molte famiglie," spiegano dal Codacons.
Le polemiche
La misura ha suscitato divisioni e malcontento, sia tra i cittadini che nel panorama politico, poiché contrasta con le promesse elettorali della maggioranza. Tuttavia, il governo giustifica il provvedimento come parte di un necessario percorso verso la sostenibilità e per far fronte agli impegni di bilancio. Nonostante il ritardo proposto per l’applicazione dell’aumento, l’impatto economico e sociale della misura è già motivo di preoccupazione per milioni di italiani.