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Manovra, dal bonus neonati agli incentivi per chi non va in pensione: le misure in sintesi

Manovra, dal bonus neonati agli incentivi per chi non va in pensione: le misure in sintesi

Il governo Meloni vara la sua terza Finanziaria da 30 miliardi di euro lordi: ecco cosa è previsto

17 ottobre 2024
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Dal bonus “neonati” da mille euro, agli incentivi per le imprese che assumono giovani ma anche ai dipendenti che non vanno in pensione, oltre che la conferma della sforbiciata del cuneo fiscale portando fino a 100 euro in più nelle buste paga dei dipendenti. Il governo Meloni vara la sua terza Finanziaria da 30 miliardi di euro lordi, di cui 18 recuperati con «un atteggiamento prudente nella gestione della finanza pubblica», dice la premier.

Nuovi nati

Tra i capitoli più corposi della legge di bilancio 2025 quello dedicato al supporto alle famiglie che costa circa 1,6 miliardi di euro e che conta una serie di novità a partire dall'arrivo della "Carta per i nuovi nati! che riconosce 1000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro. Vengono poi potenziati i congedi parentali all'80%, che passano da due a tre mesi e incrementate le risorse a favore del bonus asilo nido. Accanto, il rifinanziamento del Fondo di garanzia per la prima casa e del Fondo per le non autosufficienze. Confermata anche il prossimo anno la card spesa 'Dedicata a te', con 500 milioni di stanziamento.

Cuneo fiscale e Irpef

Sul fronte fiscale sono quasi 12 i miliardi destinati al taglio del cuneo fiscale e all'accorpamento dell'Irpef a tre aliquote, ovvero il 23% fino a 28 mila euro, il 35% tra 28 mila e 50 mila euro, il 43% sopra 50 mila euro. Con un beneficio in busta paga fino ad un massimo di 100 euro per la platea coinvolta. Inoltre ''il credito che arriverà dal concordato potrà dare ulteriori risorse'' con cui eventualmente ''lavorare sul secondo scaglione, il famoso scaglione 35%, per venire incontro al ceto medio'', ha fatto presente il viceministro Leo, segnalando intanto l'elevazione della no tax area per i dipendenti allo stesso livello dei pensionati, quindi a 8.500 euro.

Lavoro e imprese

Le voci per le imprese, tra sgravi fiscali per chi assume i giovani e gli incentivi al Sud, valgono oltre 2 miliardi. Nel dettaglio tra le misure, il rifinanziamento della Nuova Sabatini, la proroga al 2025 del credito d'imposta per investimenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno e dell'esonero contributivo a favore dei giovani fino a 35 anni di età e delle lavoratrici svantaggiate. Ancora, vengono detassati per il triennio i premi di risultato, che passano dal 10 al 5%, e viene confermato l'innalzamento del tetto per i fringe benefits per i dipendenti a 1000 euro, che diventano 2000 euro per le famiglie con figli. Soglia più alta anche per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri.

Pensioni

Il dossier pensioni invece resta fermo, ma non troppo. Per il 2025 vengono confermate tutte le misure dell'anno scorso - quindi Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 - ma arriva ''un incentivo significativo sul piano fiscale'' per chi sceglie di restare al lavoro con l'obiettivo, ha chiarito Giorgetti, di far fronte alle ''difficoltà nel reclutamento'' in alcuni settori. Garantita inoltre la ''rivalutazione piena'' degli assegni e delle minime, via il meccanismo di sterilizzazione che era in vigore.

Casa e bonus

Novità anche per la casa con la proroga nel 2025 del bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa e al 36% per le seconde, a cui si accompagna la conferma della proroga del bonus mobili al 50% per mobili e grandi elettrodomestici. 

Banche e assicurazioni

Parte delle coperture della manovra verrà dal 'contributo' chiesto dal governo a banche (2,5 miliardi) e assicurazioni (1 miliardo). Per quanto riguarda gli istituti di credito si interviene sulle Dta (Deferred Tax Asset) con la sospensione della deduzione per il 2025 e 2026. Si cambia anche sulle stock options: non più la deduzione già al momento in cui parte il piano di stock options ma solo quando e se c'è l'effettiva assegnazione della partecipazione, ha spiegato Leo. Le imposte sulle assicurazioni invece pesano sul ramo terzo e quinto - non sulle polizze vita quindi - e prevedono un meccanismo annuale di pagamento dell'imposta di bollo a carico dell'impresa (non più dunque alla scadenza, come ora). 

Tagli ministeri

A dieta invece i ministeri con una riduzione media del 5% della spesa dei ministeri. Tagli anche a Regioni ed enti locali per circa 1 miliardo ma con un meccanismo di spesa pubblica ''molto più vantaggioso rispetto ai sacrifici degli anni scorsi", rassicura Giorgetti. Ma le forbici di via XX Settembre non si fermano, raggiungendo ''tutto l'universo di enti, fondazioni a vario titolo che ricevono contributi da parte dello Stato'' e che ora ''saranno chiamati a rispettare le regole elementari di buona finanza'': così per esempio "gli organi di vertice di partecipate o altro avranno un tetto situato al livello dell'indennità percepita dalla premier". Infine, dal riordino delle tax expenditures con l'applicazione del quoziente familiare, dovrebbe arrivare un gettito pari a circa 1 miliardo nel 2025.

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