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Il caso

Maxi squalifica dopo il match giovanile in Toscana: l'arbitro ha detto la verità? Le immagini e i dubbi

di Matteo Scardigli
A sinistra il contatto fra giocatore e arbitro A destra il giocatore diretto agli spogliatoi con il direttore di gara ancora ad arbitrare
A sinistra il contatto fra giocatore e arbitro A destra il giocatore diretto agli spogliatoi con il direttore di gara ancora ad arbitrare

Spunta il video dagli spalti che mostra il contatto fra il giocatore e il direttore di gara. Il padre del giovane colpito dal provvedimento: «Non si vede quanto dichiarato nel referto»

27 ottobre 2024
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GROSSETO. Siamo al minuto 55 di Roselle-Scarlino, la partita del campionato Juniores che è costata a un giocatore minorenne ospite quattro anni di squalifica per essere entrato nel terreno di gioco «offendendo il direttore di gara minacciandolo di dargli due schiaffi», e «arrivato di fronte al direttore di gara lo colpiva con due schiaffi al volto, uno all’orecchio sinistro, provocando stordimento e ronzio, mentre il secondo lo colpiva con le dita all’interno dell’occhio», come scrive il vicegiudice sportivo che ha battuto il martelletto.
Il padre e il nuovo video
«Lui stesso riconosce di aver sbagliato e accetta le conseguenze per quello che ha fatto», premette oggi il padre del ragazzo, che tuttavia aggiunge: «Per quello che ha fatto, appunto». E ci manda un video ripreso dagli spalti. Nei fotogrammi sgranati si vede il calciatore che si alza dalla panchina e si avvicina all’arbitro. Si vede un contatto fra la mano e il volto del direttore di gara e si vede ciò che accade dopo: il ragazzo viene strattonato via da alcuni compagni e torna in panchina, raccoglie le sue cose e si avvia verso gli spogliatoi; poi torna indietro per allontanare dal campo il giocatore della sua squadra che è stato espulso, e infine scompare sul margine destro dell’inquadratura. L’arbitro, nel frattempo, è al centro di un semicerchio di maglie rosse e parla con una figura tecnica della squadra ospite; prima di fischiare la sospensione della partita. Immagini che fanno venire al padre del calciatore più di un dubbio: «Mio figlio sostiene di non aver dato i “due schiaffi” al direttore di gara. E io in quel filmato vedo un buffetto, che è comunque sbagliatissimo; ma non di più».
Il dirigente
Dubbi sull’accaduto aveva sollevato anche Diego Murzi, il dirigente accompagnatore fermato fino a gennaio per «condotta intimidatoria nei confronti del direttore di gara e successivo atteggiamento irrispettoso assunto nello spogliatoi». Al nostro taccuino aveva detto proprio che «in quel momento ero fermo in panchina, c’è un video che lo dimostra». E Murzi indossa cappellino e maglietta rossa, diversamente dall’altro uomo in campo. Per chiarezza: il vicegiudice sportivo non è certamente ubiquo. Non assiste, cioè, personalmente alle partite, né le guarda in differita: prende le decisioni sulla base del referto che arriva sulla sua scrivania insieme agli altri della categoria di sua competenza. Per ulteriore chiarezza: il video mostra circa tre minuti di ciò che è avvenuto sul campo, e certamente – per più di un motivo – non dispone delle immagini degli spogliatoi. Il padre del calciatore, tuttavia, si dice più che mai convinto della versione riportata dal figlio; e ripete: «Se quattro anni di squalifica sono la sanzione commisurata a quello che lui ha fatto va benissimo, perché lui ha sbagliato; e lo riconosce. Ma se quattro anni di squalifica sono la sanzione per “due schiaffi”, mio figlio dice di non averli dati e nel video non ce li vedo. Qualcosa non torna».


 

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