Il Tirreno

Grosseto

l’appello  

Sos Pineta del Tombolo «Quel piano antincendio produrrà uno scempio»

Sos Pineta del Tombolo «Quel piano antincendio produrrà uno scempio»

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grosseto. Un gruppo di associazioni ecologiste e culturali chiede per la difesa della Pineta del Tombolo l’intervento dei ministeri e «un sussulto di buon senso» da parte della Regione Toscana e degli enti locali «per la profonda revisione di un piano antincendio che sembra dettato più dall’interesse a far legna che da un’autentica difesa di boschi e macchia mediterranea». A lanciare l’appello sono: Isde-Medici per l’Ambiente di Grosseto, Lipu-BirdLife Italia Grosseto, Comitato Parchi nazionali italiani e Riserve analoghe, Coordinamento delle Associazioni e Comitati ambientali della Provincia di Grosseto, Gruppo Unitario per le Foreste Italiane (Gufi), Associazione per i Diritti dei Cittadini (Adic) Grosseto, Wwf Grosseto, Odv, Gruppo “Salviamo le Pinete! ” , Associazione per la Tutela degli Uccelli rapaci e dei loro Ambienti (Altura), Italia Nostra, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.

In un lungo intervento, le associazioni rammentano che «La Regione ha approvato il Piano specifico di prevenzione Aib per le pinete litoranee di Grosseto e Castiglione della Pescaia». «Gli interventi pubblici e privati previsti – dettagliano le associazioni – beneficiano dei fondi comunitari del Programma di sviluppo rurale Feasr 2014-2020», ma la compagine ambientalista non è convinta perché «gli interventi cambierebbero radicalmente le caratteristiche della Pineta del Tombolo» che è di oltre 3. 500 ettari.

«Sono previsti pesanti tagli boschivi nelle pinete litoranee per prevenire gli incendi», «la realizzazione di fasce parafuoco larghe 50 metri in zone pinetate e 20 metri per ogni lato di sede stradale», «l’eliminazione di copertura boschiva e arbustiva in “aree strategiche” con il mantenimento di soli 120 esemplari di pinus per ettaro e solo il 20% della macchia», «l’eliminazione della copertura arbustiva (macchia mediterranea) nelle aree di bosco urbano pinetato». E neppure convince, secondo le associazioni, «la presenza della la cocciniglia del pino marittimo, parassita comunque affrontabile con gli adeguati trattamenti fitosanitari o con la sostituzione degli esemplari malati».

Il 1°maggio la compagine ambientalista ha inviato «una istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti, e una diffida a non avviare i tagli boschivi per evitare quello che allo stato appare un vero e proprio scempio annunciato».

Sono stati coinvolti i Ministeri dell’ambiente, per i Beni e Attività Culturali, la Regione Toscana, l’Unione dei Comuni Montani delle Colline Metallifere, i Comuni di Grosseto e di Castiglione della Pescaia, i carabinieri forestale e i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, mentre sono stati informate la Commissione europea e la Procura della Repubblica del Tribunale di Grosseto. Secondo i promotori dell’iniziativa, «Il piano non risulta esser stato assoggettato alla preventiva e vincolante procedura di valutazione ambientale strategica (Vas), né risultano rilasciate le necessarie autorizzazioni paesaggistiche». «E – aggiungono – nel periodo primaverile e estivo sono vietati tutti gli interventi che possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica». La Pineta del Tombolo –ricordano – è sito di importanza comunitaria/zona di protezione speciale, secondo direttive comunitarie, e l’intera area, oltre che con il vincolo idrogeologico, è tutelata anche con specifico vincolo paesaggistico)e rientra, inoltre, nel Piano di indirizzo territoriale (Pit). –

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