Morti intossicati nelle Rsa a Firenze, ci sono due indagati: chi sono
Dopo la morte di tre anziani e l’intossicazione di oltre 100 ospiti finiscono nel registro degli indagarti il responsabile della Rsa e il rappresentante della struttura dove è stato prodotto il cibo adulterato
FIRENZE. La procura di Firenze ha iscritto due persone nel registro degli indagati in relazione al focolaio di gastroenterite che ha colpito quattro RSA della provincia, provocando la morte di tre anziani e l’intossicazione di oltre 100 ospiti. Sotto inchiesta il legale rappresentante della società Sereni Orizzonti e il responsabile della RSA di Montesavano, a Pelago, dove si trovava il centro cottura che preparava i pasti per le strutture coinvolte.
Le accuse verso i due indagati
Le accuse ipotizzate sono adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Il focolaio, scoppiato il 9 febbraio, ha colpito 114 anziani su un totale di 173 ospiti nelle RSA gestite dalla società: la struttura di Dicomano, la RSA Arcolaio e la RSA Desiderio da Settignano, entrambe a Firenze.
L’esposto di uno dei figli delle vittime
Le indagini, condotte dai carabinieri del NAS di Firenze e dagli ispettori della ASL Toscana Centro, sono state avviate dopo l’esposto presentato dalla figlia di una delle vittime, Giampiero Samuelli, il 13 febbraio. Oltre a Samuelli, le altre due persone decedute sono Daria Tanzini e Carla Ferretti. Altri quattro anziani erano stati ricoverati ma poi dimessi.
Da dov’è partita l’epidemia
Secondo le prime ricostruzioni, l’epidemia sarebbe partita proprio dal centro cottura della RSA di Montesavano, che riforniva anche le altre strutture. Gli inquirenti stanno ora verificando eventuali negligenze nella gestione e preparazione dei pasti, per accertare le cause del contagio e individuare le responsabilità.