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Nuovo pronto soccorso a Torregalli: partono i lavori all’inizio del 2025

Un rendering nella foto in alto del nuovo pronto soccorso
Un rendering nella foto in alto del nuovo pronto soccorso

Investimento aggiuntivo di 16 milioni per macchinari all’avanguardia

13 ottobre 2024
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FIRENZE. Un nuovo spazio articolato su tre livelli fuori terra e uno interrato: tutti connessi ai padiglioni esistenti. Un pronto soccorso dotato al suo interno di macchinari all’avanguardia grazie a un investimento aggiuntivo di circa 16 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione. È quanto prevede il progetto per la nuova struttura dell’ospedale di San Giovanni di Dio a Torregalli, la cui presentazione è stata fatta nell’area “Greenexpo” di Scandicci Fiera 2024. Presenti la sindaca di Scandicci Claudia Sereni, Fausto Merlotti, consigliere regionale del Partito democratico, Gianfranco Giannasi, direttore pronto soccorso nuovo ospedale San Giovanni di Dio, ed Edoardo Amato, presidente IV commissione del Comune di Firenze.

In base al progetto, il piano interrato ospiterà i depositi, gli spogliatoi degli addetti, locali di servizio e un’ampia area dedicata alla risonanza magnetica (280 metri quadrati). L’area di emergenza urgenza, con zona triage e sale di attesa, sarà invece allestita al piano terra, dove avranno sede anche i reparti di osservazione breve intensiva e subintensiva.

Al primo piano è previsto il dipartimento materno neonatale, col pronto soccorso ostetrico ginecologico. Al secondo piano gli spazi tecnologici. Sulla copertura saranno installati pannelli fotovoltaici. La fine dei lavori, con messa in esercizio del pronto soccorso, è prevista tra la fine del 2027 e gennaio 2028.

«Ci piace pensare a questo progetto come uno dei temi che riguarda la vita di ciascuno di noi – ha detto la sindaca Sereni -. Si tratta di un pronto soccorso che per la nostra città è un punto di riferimento. Un anno fa ne avevamo parlato quando era ancora solo un progetto, oggi portiamo l’atto concreto con lo stanziamento dei soldi». «Non si tratta solo di un ampliamento – ha aggiunto – ma di una visione nuova, un’occasione per mettere a terra quello di cui oggi possiamo beneficiare a livello tecnologico».

«Attualmente – ha precisato il direttore Gianfranco Giannasi – abbiamo un pronto soccorso di 700 metri quadrati, la nuova struttura sarà di 5.000 metri quadrati, con una divisione in aree rivoluzionaria. La radiologia sarà il fulcro del pronto soccorso e sarà la zona centrale, ai lati della radiologia ci sarà l’alta intensità con la presenza di 18 letti monitorati in maniera centralizzata, con un concetto nuovo, in quando l’open space che siamo abituati a vedere, il fatto di avere un’unica sala dove vengono accolti tutti i pazienti non ci sarà più. Ci saranno tre sale adibite a questa funzione. Inoltre stiamo investendo in tecnologia, in tecnologia importante, in strutture e sistemi grazie ai quali per esempio con un barcode dato al familiare sarà possibile per lui vedere il percorso che il paziente fa nel pronto soccorso. Si tratta di un sistema che informa costantemente su quello che accade al paziente. La seconda idea è quella di attuare una geolocalizzazione dei malati, in modo che il personale sappia esattamente dove si trova ognuno di loro. Poi c’è l’investimento in tecnologia dal punto di vista degli apparecchi elettromedicali, che saranno il top che c’è a disposizione. Inoltre il pronto soccorso avrà una risonanza magnetica tutta sua, dedicata ai suoi pazienti».«Dal punto di vista dell’infrastruttura – ha spiegato il consigliere regionale Fausto Merlotti – siamo vicini alla gara e alla posa della prima pietra. Adesso stiamo ragionando su cosa servirà dentro i locali, dagli arredi ai macchinari. Ai soldi che già mettiamo per la realizzazione del pronto soccorso aggiungiamo circa 16 milioni di euro per riempirlo di contenuti, dai letti alle macchine per la diagnostica. Ma la vera idea innovativa è quella di avere un pronto soccorso all’avanguardia per gli standard europei e internazionali, che consentirà, anche con meno personale, di poter monitorare i pazienti attraverso le telemedicina, in modo da sapere sempre di cosa ha necessità il paziente. A dicembre avremo i soldi in cassa per la realizzazione, potremo andare quindi a gara tra gennaio e febbraio, e poi trascorsi i tempi tecnici potremo rendere concreta l’opera con la posa della prima pietra. «Un intervento del genere – ha sottolineato il presidente della IV commissione del Comune di Firenze Edoardo Amato – risponde a un’esigenza profonda di risposta alle disuguaglianze. Si tratta di un progetto che prevede 55mila accessi all’anno».
 

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