Aria condizionata in tilt saltano 21 interventi al Cto
Troppo caldo per operare al comparto di oculistica
FIRENZE. Fuori clima da bollino rosso con temperature che sfiorano i quaranta gradi, sole cocente, umidità elevata e afa persistente. Dentro l’impianto di condizionamento che, da circa una settimana, non riesce a refrigerare gli ambienti e, di conseguenza, anche tutti coloro che lavorano e che frequentano la struttura. Un caldo, quello attuale, che attanaglia non solo i fiorentini ma anche i pazienti e gli specialisti del poliambulatorio Cto in largo Piero Palagi dove ieri le sale operatorie sono rimaste chiuse facendo saltare 21 interventi.
La causa? Le temperature troppo elevate che da una settimana si aggirano tra i 25 e i 28 gradi. Il padiglione, situato al quarto piano della struttura ospedaliera, è attraversato da enormi finestre a vetri che attraggono il calore e lo riversano, soprattutto, nei corridoi e nelle sale. Normalmente, in ambienti sanitari come le sale operatorie, le temperature si dovrebbero aggirare tra i 18 e i 24 gradi e devono essere associate ad un’umidità che rimane tra il 40% e il 60%. Inoltre dovrebbero essere presenti anche dei flussi laminari, una sorta di vento verticale.
Tutte queste misure ostacolano la formazione dei batteri e consentono al chirurgo oculistico e al personale di sala, costretti ad indossare abiti sterili e non certo leggeri, di portare avanti l’operazione senza difficoltà.
Tra gli interventi saltati, la maggior parte sono stati quelli riguardanti la cateratta. La sede del Cto è conosciuta, prevalentemente, per tre tipologie di attività come la chirurgia per il distacco di retina, la chirurgia alla cataratta e il trapianto di cornea. Ma anche per attività clinica di “day surgery”, ovvero operazioni che possono essere effettuate nell’arco di una giornata, come la chirurgia vitreo-retinica o la chirurgia del glaucoma.
Infine sono annoverate anche attività di regime ambulatoriale come visite pre e post-chirurgiche, chirurgia rifrattiva, ecografia oculare, terapia fotodinamica e campimetria oculare.
In merito agli interventi saltati l’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi fa sapere che «c’è stato un guasto tecnico all’impianto di condizionamento e le sale di chirurgia oculistica sono state spostate in un altro comparto operativo. Su 21 pazienti che dovevano effettuare gli interventi, sette sono stati rinviati alla settimana prossima mentre gli altri hanno deciso di posticipare e hanno scelto una data più consona alle loro esigenze».
Uno spostamento di comparto, quello effettuato da Careggi, obbligato perché «i tecnici dell’impianto devono lavorare all’interno delle sale e quindi abbiamo deciso di spostare il tutto in un altro comparto operativo proprio perché, una volta terminati gli interventi di riparazione occorre sterilizzare nuovamente gli ambienti. Si tratta di spazi che devono essere sanificati e puliti a fondo proprio perché vengono effettuate operazioni agli occhi e potrebbe rimanere della polvere e del pulviscolo e questo non deve succedere». Inoltre «l’Azienda si scusa per i disagi creati sia ai pazienti che al personale medico».