Viola Conti presenta il suo libro: tutti al parco dell’Anconella
L’appuntamento è alle 21: si parlerà d’amore, di dolore e di legami, con uno sguardo alla capacità di rinascere
FIRENZE. L’amore come una gabbia, come un legame che genera una sorta di dipendenza affettiva. Forse proprio come accaduto nella propria vita, perché talvolta riproporre con il partner copioni già vissuti con i genitori di si è ricercato l'affetto con scarsi risultati è qualcosa che può accadere a chiunque. E quello che viene alla luce è proprio la possibilità di conquistare una sorta di risarcimento, dopo essere riusciti a conquistare l’amore di un fidanzato complicato come il genitore. È questo il fulcro del romanzo “Perché amo solo chi fugge? Il dolore è un talento”, firmato dalla giornalista, scrittrice e book blogger livornese Viola Conti.
Celeste è una donna adulta che, pur di conquistare l'amore di Luca, artista bello e un po’ dannato. Arriverà a costruirsi una realtà fatta di false convinzioni, in cui l'amore non è altro che il suo bisogno di essere amata, a qualsiasi costo. Celeste soffre e, in alcuni momenti, pensa persino che l’amore sia solo dolore. E invece è proprio da lì che si deve rinascere, attraverso un percorso di consapevolezza e crescita personale. Un racconto verace, diretto e sincero, che porta il lettore fianco a fianco con una protagonista brillante. Accanto al romanzo, un saggio accurato indaga le caratteristiche psicologiche di Celeste, descrivendo nel suo profilo, grazie ai tratti che emergono dal testo, la personalità dell’abbandonica, ovvero una donna insicura e alla perenne ricerca di approvazione dagli altri. Con una minuziosa analisi, vengono individuate le chiavi per vincere le problematiche tipiche di tale personalità e riconquistare un equilibrio gratificante alle relazioni amorose.
“Il dolore è un talento”, spiega l'autrice, “e va visto come un'opportunità per conoscersi meglio e guardarsi dentro in modo da rompere quelle dinamiche relazionali che ci rendono incapaci di viverlo appieno. Il mal d'amore si può curare ed è un'occasione per imparare ad amarsi di più, ripartendo da se stessi. Amare non è mai un errore, è solo che dobbiamo capire che quando diventa nocivo per il nostro benessere psicologico e ci allontana da ciò che siamo, è bene investire le nostre risorse emotive altrove. Amare è moltiplicare, condividere, vivere insieme con e per l'altro, non certo sentirsi da meno del proprio partner, diventandone dipendenti. Io stessa ci sono passata e la scrittura è stata la mia terapia. C'è sempre una via d'uscita dal dolore, basta trovarla e chiedere aiuto se non ce la facciamo da soli”.
Il libro, Giovane Holden Edizioni, sarà presentato oggi, sabato 1 luglio alle 21, al Parco dell'Anconella di Firenze dalla scrittrice fiorentina Sara Gazzini nella kermesse promossa da Confartigianato Firenze " Le Piazze dei Libri".