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Calcio: Serie A

Empoli, quel patrimonio dilapidato in un mese nero

di David Biuzzi
Empoli, quel patrimonio dilapidato in un mese nero

Solo 1 punto conquistato nel corso degli ultimi 5 turni di campionato

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EMPOLI. Dilapidare un patrimonio in 29 giorni è una sciagura. Ed è esattamente quello che è capitato a Empoli che dal 13 dicembre a sabato scorso ha perso 4 delle 5 partite disputate cadendo per 3 volte di fila al Castellani. Più che nero, insomma, un mese da incubo.

L’ultimo rovescio nello scontro diretto contro il Lecce, dunque, non è purtroppo un episodio. No. Nel meccanismo qualcosa si è inceppato e la fotografia che arriva dai numeri è chiara. Prima di questo periodo di magra, infatti, gli azzurri avevano conquistato la bellezza di 19 punti in 15 giornate ed erano reduci dal trionfale acuto di Verona (1-4) che poteva e doveva essere il primo passo per allontanarsi ancora di più e forse definitivamente dai guai. La zona rossa, allora, distava 7 lunghezze (proprio il Verona terz’ultimo di punti ne aveva 12) la piazza occupata era addirittura la 10ª e il futuro sembrava roseo. Già, sembrava. Il presente, infatti, dice che la posizione è la 14, i punti 20 (il pari di Venezia) e il vantaggio sulla zona rossa è di 2 lunghezze. Cosa è successo? Sicuramente aver danzato quasi costantemente in compagnia dell’emergenza con gli uomini contati (a centrocampo prima, in attacco ora) e quasi sempre gli stessi a tirare la carretta ha presentato il conto. Ma, probabilmente, anche altro.

Forse un rilassamento, fosse pure inconscio, visto che la solidità su cui l’Empoli aveva costruito i suoi successi e le sue fortune non c’è più. Erano 15 i gol incassati dopo altrettante gare, sono 10 quelli presi nelle ciclo nero delle ultime 5. E molti, clamorosi. Prima, cioè, fare gol agli azzurri era un’impresa, ora se lo fanno da soli (come chiaramente successo nelle ultime tre uscite).

Per uscire dal momento negativo prima che diventi una vera e pesante crisi, insomma, c’è da invertire la rotta. Il calendario (Inter, Bologna, Juventus, Milan le prossime avversarie) non aiuta. Ma anche la reazione vista col Lecce, seppur tardiva, dice che la squadra non è morta. Alcune soluzioni dovrà trovarle il tecnico Roberto D’Aversa, che ha già dimostrato di saperle trovare, altre il direttore sportivo Roberto Gemmi. Il primo ha iniziato proprio col Lecce, perché la sfuriato nell’intervallo c’è stata ed è servita, e anche il passaggio al basico 4-4-2 ha portato ordine. Il dirigente, invece, deve per forza accelerare sul mercato. Gli azzurri, bloccati dal caso-Fazzini, devono e vogliono stringere soprattutto sull’attaccante con Shomurodov e Dessers nomi noti di una lista di papabili che comprende però anche altri candidati. Partenze eccellenti, invece, non sono previste anche se gli interessamenti per Goglighidze (Milan) e Anjorin (Atalanta, Torino e non solo) non mancano e, nei prossimi giorni, potrebbero anche trasformarsi in qualcosa di concreto.

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