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Empoli, due sale per 640 posti: nasce “Il Ferruccio”

Empoli, due sale per 640 posti: nasce “Il Ferruccio”

Da domani l’allestimento del cantiere del nuovo teatro La struttura in cemento e vetro: unirà storia e innovazione

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EMPOLI. Dopo l’attesa, l’ufficialità: Empoli avrà il suo teatro comunale, Il Ferruccio. Si apre una nuova stagione che porterà alla realizzazione di quella che sarà la casa della musica, delle arti, dei palcoscenici di opere illustri e tanto altro. Da domani partiranno i primi interventi per l’allestimento del cantiere che porterà alla realizzazione di un teatro «leggero, efficiente, polifunzionale, aperto, in armonia con ciò che lo circonda, che volge lo sguardo al centro storico cittadino». Una struttura a forma di «navicello». Il progetto è stato affinato, migliorato ed è stato presentato ieri a coloro che hanno dato il loro contributo nelle campagne di raccolta fondi, acquistando una “zolla”, alla presenza del sindaco Alessio Mantellassi, dell’assessore alla cultura Matteo Bensi, di Alessandro Torcini, presidente del comitato Amici del Teatro Il Ferruccio, e degli architetti del team Archea, Laura Andreini e Mirco Donati. «La storia di Empoli è legata a doppio filo con quella del teatro – sottolinea il sindaco –. Il primo progetto risale al 1691, quando la Toscana era ancora un Granducato. Viene realizzato nel 1818, dalla mano dell’architetto che realizzò pochi anni dopo il Teatro Metastasio di Prato. Il Teatro Salvini ha una florida attività fino all’avvento del fascismo. Nel 1923 il governo locale fascista mette le mani alla gestione del teatro, fino a farlo diventare un semplice cinematografo. A dare il colpo di grazia è la Seconda guerra mondiale, con la distruzione dopo un bombardamento. Da allora Empoli non ha più avuto un teatro civico. La rinascita è arrivata dopo un altro periodo buio, quello del Covid: con l’occasione dei progetti di finanziamento del Pnrr, l’amministrazione ha colto l’occasione della realizzazione di un nuovo teatro. Si affaccerà sull’Arno e prenderà il nome del nostro concittadino più illustre nel campo delle arti, Ferruccio Busoni. Sarà la casa della musica e del teatro e il fiore all’occhiello della nostra città».

Il progetto

L’idea alla base del progetto prevede di far dialogare la nuova struttura con due riferimenti principali: la preesistenza del Palazzo delle Esposizioni, rispetto al quale il teatro si affianca riprendendone l’orientamento e creando uno spazio pubblico centrale e l’asse di via Ridolfi, uno degli assi strutturali del centro storico, al quale il teatro sembra quasi volgere lo sguardo. Un “incontro” che produce nella configurazione del teatro un momento di tensione che si sviluppa con una curva che va a definire tre aree principali: sale teatrali, sale prova, magazzino, backstage; l’area delle attività aperte alla comunità (bookshop, bar, sala polivalente) che si affaccia sul centro storico; il foyer centrale a triplice altezza. La forma scelta è ispirata al “navicello”, il mezzo che trasportava persone e merci da una sponda dell’Arno all’altra, così come il teatro “traghetta” gli spettatori durante uno spettacolo. La configurazione delle sale, si articola seguendo la necessità di ottimizzare al massimo lo spazio: all’interno di un’impronta a terra di circa 550 metri quadrati, è stata ricavata una sala da 490 posti rivolta alle opere teatrali e liriche, provvista di golfo mistico e di un palcoscenico con torre scenica. Sarà inoltre predisposta la seconda sala, da 150 posti, in un contesto più adatto al parlato, a proiezioni e presentazioni. La prima sala presenta altri quattro accessi ai livelli superiori (due al piano primo, due al piano secondo). Altri spazi saranno ricavati al piano interrato (magazzini, camerini, spogliatoi). «Oltre a presentare un’architettura dedicata alla storia e alla cultura della città – spiega Andreini – il progetto si inserisce in un’area importante della città recuperandola e riqualificandola: nascerà un polo che unirà cultura e innovazione, abbracciando la storia e le tradizioni della città».

La facciata

Anche sulla facciata dell’edificio è possibile riscontrare una dualità. Il teatro presenta due materiali principali: il vetro, che riveste la quasi totalità dell’edificio che si sviluppa in orizzontale, riprendendo la tradizione dell’industria vetraria di Empoli; il cemento, che va a rivestire l’elemento la torre scenica.

Campagna fondi

«È un onore e una responsabilità incontrare i donatori della prima fase partecipativa di progettazione de Il Ferruccio – commenta l’assessore Bensi –. “Diamo valore a chi dà valore” è la campagna che abbiamo deciso di lanciare insieme al comitato per ringraziarli e per avviare una nuova fase di raccolta fondi». «Con l’avvio del cantiere si chiude l’iniziativa “Adotta una zolla” e se ne apre una nuova, “Adotta una poltrona”, aperta a tutta la cittadinanza – aggiunge Torcini –. Per i donatori di zolle è stato deciso di donare una card che consentirà l’accesso gratuito per un anno nei musei empolesi. È il segno che tutta l’offerta culturale della città vuole ringraziare chi ha partecipato. Perché contribuire, nella misura in cui ciascuno sente di poter fare, significa entrare a far parte di una comunità ampia in cui tutte e tutti si possano riconoscere».

Adotta una zolla

Per realizzare il sogno di un teatro per la città, è stata infatti fondamentale la grande campagna di “fundraising” che ha raccolto 80.115mila euro. Le donazioni sono state 240. L’80% proviene da cittadini, associazioni o aziende empolesi. Il restante 20% è rappresentato da donazioni arrivate da cittadini e aziende per la stragrande maggioranza del circondario Empolese Valdelsa. l


 

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