Guido Pagliuca, i sogni dell’allenatore in vetta alla serie C con la difesa più forte d’Europa
L’allenatore cecinese sogna il salto tra i cadetti con la sua Juve Stabia. E ha un ringraziamento speciale
CECINA. Che anno sarà? Guido Pagliuca, allenatore cecinese, sorride: campione d’inverno alla fine del girone di andata nel campionato di Serie C, sette punti di vantaggio sulla seconda in classifica e – udite udite – migliore difesa in Europa con soltanto sei reti subite. Sì, di tutte le squadre professioniste iscritte ai tornei del Vecchio continente.
Lui, mister della Juve Stabia, mantiene basso il profilo e scommette sulle buone idee. Se poi, a primavera inoltrata, saranno altri fuochi d’artificio con il salto diretto tra i cadetti, vedremo. In caso contrario, con la salvezza già conquistata, stretta di mano ai suoi ragazzi e avanti senza problemi.
L’obiettivo della società è mantenere la categoria: come non detto, perché complice la scalata alla vetta in Campania parlano già d’altro. Bene, a patto che regni sempre l’umiltà. Il protagonista di questa storia ha battezzato come modulo il 4-3-3 e sviluppato il gioco di squadra, ossia la collaborazione in tutti i reparti, per aggiungere qualità al tremendismo che predica dall’inizio della stagione. «Il momento buono – racconta al telefono – grazie agli indiscussi meriti del gruppo, pieno di valori morali e armonia negli spogliatoi. Sullo sfondo, ci sono la società e i dirigenti, che lavorano sodo. No, qui non spiccano le individualità: la forza viene dal collettivo, il più giovane dei tre raggruppamenti, che senza problemi si sacrifica per centrare il risultato. Abbiamo iniziato il percorso puntando a salvarci: ci siamo arrivati in largo anticipo e non ci mancano le ambizioni, ma sappiamo che, nelle prossime 19 partite, dovremo lottare. La prima piazzata passerà subito in Serie B e la seconda salirà dai playoff: intanto, preoccupiamoci del Monterosi Tuscia, nostro prossimo avversario domenica 7».
Una curiosità: Pagliuca allena per la prima volta al sud, a Castellammare di Stabia, dopo le recenti e costruttive esperienze a Siena e a Lucca, dove in entrambi i casi ha raggiunto gli spareggi dell’alta classifica. Di questo ringrazia Giuseppe Papadopulo, tecnico che conosce bene il Meridione e con molta competenza gli ha descritto lo scenario, diverso da quello dell’Italia centrale. «Sulla carta – prosegue – le favorite al titolo sono il Benevento, l’Avellino, il Taranto, il Crotone e la Casertana. Io sono arrivato l’estate scorsa, loro sono da tre anni in C. Gli stadi sono sempre pieni e ciò significa circa 7 mila sostenitori sugli spalti che, in alcuni campi, raddoppiano. Ci sono società che hanno investito tanto e sognano il colpo. Ho trovato l’ambiente giusto, con persone capaci e umili. Sono contento di allenare un gruppo di giocatori così motivati e ringrazio il mio staff. Qual è il segreto della mia difesa forte? La capacità di sacrificarsi a partire dagli attaccanti».
Insomma, la fase di rientro è costante e sul prato vanno tutti d’accordo. Dopo 19 turni, le statistiche del girone C dicono 12 vittorie, 6 pareggi e 1 sconfitta, 24 reti fatte e solo 6 subite per 42 punti conquistati che valgono la prima posizione solitaria in colonna davanti alla Casertana, seconda a 35, e alla coppia formata da Picerno e Avellino (34). «Sono tornato a casa – conclude – per il Natale e il capodanno. Mi complimento con il Cecina, dove il presidente Fabrizio Zazzeri e l’allenatore Sebastiano Miano lavorano bene dal settore giovanile alle formazioni maggiori. Mi auguro che presto salgano ancora. Per me, il calcio è divertimento, organizzazione e responsabilità verso i datori di lavoro e la città».
Avanti tutta, la passione cresce.
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