Castiglioncello, dopo l’invasione di meduse spuntano chiazze nelle acque al largo: le ipotesi del fenomeno
In mare c’è una patina marrone con agglomerati e filamenti
CASTIGLIONCELLO. Tempi duri per gli amanti delle lunghe nuotate. Oltre alla massiccia presenza di meduse – fortunatamente si tratta di quelle conosciute anche come “polmone di mare” e dunque non particolarmente urticanti e non pericolose per l’uomo – ieri mattina (1 agosto) nelle acque di Castiglioncello sono state segnalate vaste e grandi chiazze marroni di cui, al momento, non si conosce la natura. E quindi neppure la loro origine.
Probabilmente – è l’ipotesi al momento considerata più probabile – si tratta di mucillagine, una sostanza prodotta dalle piante, anche se il fenomeno è stato segnalato a largo della costa.
Se è difficile fare il bagno tra le meduse, da sempre spauracchio di coloro che amano nuotare anche per lunghi tratti, tanti gli assembramenti di questi celenterati in particolare tra Castiglioncello, la baia di Santa Lucia, l’Arancio e Portovecchio, ancora meno invitante è gettarsi nelle acque dove, trascinate dalle correnti, si trovano queste chiazze marroni e bianche.
Chiazze e strisciate ampie e lunghe, queste, che non possono passare inosservate ai diportisti. Il fenomeno si è verificato a largo della costa facendo pensare a formazioni di mucillagine senza, al momento, averne però alcune conferma.
In mare c’è una patina marrone con agglomerati e filamenti, chiazze di quella che ad occhio nudo sembrava una sostanza schiumosa, contornata da varie bolle. Una situazione che non è stata sporadica, almeno nella mattinata di ieri, ma che si è ripetuta su vasti tratti di acqua di mare almeno tra Punta Righini e la costa a nord di Castiglioncello.
Inoltre c’è da dire che l’acqua di mare ha raggiunto temperature non consone per le nostre zone. Ecco allora il proliferare delle meduse, in particolare il Rhizostoma pulmo (le grandi meduse bianche con un anello viola non particolarmente urticanti). Una proliferazione che, secondo l’istituto Superiore per la protezione la Ricerca Ambientale, è dovuta anche alla mancanze di predatori a causa della pesca intensiva. Ad aggiungersi, ieri, c’è stata appunto la massiccia presenza di fenomeni di mucillagine – se di questo si tratta – che sono tipici, invece, del mar Adriatico. Le acque del nostro mare, dunque, quest’anno, per un motivo o per un altro, riservano continue sorprese.
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