Il Tirreno

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L’evento

Carnevale di Viareggio 2025, trionfa la Papessa. Il carro di padre e figlio è la vittoria degli outsider

di Simone Pierotti
Il carro vincitore (foto Paglianti)
Il carro vincitore (foto Paglianti)

Raciti vince tra i carri piccoli davanti a Fabrizio e Valentina Galli. Bianchi primo nelle mascherate di gruppo, Culli nelle maschere isolate

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VIAREGGIO. Habemus victoriam. Carlo Lombardi, finora, in prima categoria non era mai andato oltre il quarto posto nel 2008. Lorenzo Lombardi, il figlio, è entrato ufficialmente in società dal 2023. La loro monumentale papessa trionfa al Carnevale di Viareggio: è la vittoria degli outsider, non troppo dissimile dallo scudetto del Verona di Bagnoli negli anni Ottanta o, in tempi recenti, dal Leicester City di sir Claudio Ranieri che alza al cielo la coppa della Premier League.

Sorpresa?

Parlare di vittoria a sorpresa per “Sic transit gloria mundi”, il carro che prendeva di mira la Chiesa cattolica invocando la parità di genere pure nel mondo ecclesiastico, è sbagliato e corretto allo stesso tempo. Sbagliato, perché i Lombardi stavolta hanno portato in Passeggiata probabilmente la loro miglior costruzione di sempre, raffinata, elegante, imponente, ricca di particolari e con un argomento di grande spessore. Corretta, perché proprio la scelta di un tema diviso, in un’Italia con radici cattoliche ancora forti, rischiava di essere un’arma a doppio taglio con dei giurati provenienti da fuori Viareggio. E va altresì aggiunto che vari sondaggi in città, a cominciare dai podi del nostro giornale per non parlare di quelli sui social, lo indicavano tra – è proprio il caso di dire – i papabili per la vittoria finale, o quantomeno lo piazzavano sul podio.

Il podio

S’infrange così proprio all’ultimo miglio il sogno di Jacopo Allegrucci di eguagliare il record di quattro vittorie consecutive stabilito, dal Dopoguerra a oggi, solamente da Arnaldo Galli – per due volte – e Renato Verlanti: dopo tre successi di fila, deve accontentarsi – si fa per dire – del secondo posto con “Il mostro ha paura”. Ed anche questo, a suo modo, fa notizia dopo una serie di vittorie che, schede dei giurati alla mano, non erano certo state in discussione.

Nuovamente sul podio, nuovamente sul gradino più basso i fratelli Cinquini, ovvero Stefano e Umberto da una parte e Michele e Jacopo dall’altra, i due figli di Umberto: il loro “Come tu mi vuoi”, che ha lasciato tutti a bocca aperta per il movimento rivoluzionario del cambio della testa alla bambola, si piazza al terzo posto. Un piazzamento, questo, centrato dalla famiglia Cinquini per ben quattro volte nelle ultime sei edizioni del Carnevale.

Gli altri

Risale la china Alessandro Avanzini, che proprio nel centenario della nascita del padre Silvano aveva riproposto quel marchio di fabbrica di famiglia che è la satira politica feroce: “Per una sana e robusta Costituzione” è quarta e così, nella classifica combinata delle edizioni 2024 e 2025 inizia a mettersi al riparo dalla zona retrocessione. Tira un sospiro di sollievo in tal senso pure Roberto Vannucci, penultimo un anno fa e stavolta quinto a pari merito con “La tempesta” della famiglia Lebigre-Roger, che invece scende di una posizione rispetto all’edizione passata. Sorprende, invece, il settimo posto di “Social” dei fratelli Massimo e Alessandro Breschi: la novità del movimento del mascherone centrale che sembrava scendere dalla costruzione per toccare terra con il piede, evidentemente, non ha impressionato le giurie. Penultimo Luigi Bonetti con “La felicità è come una farfalla”: è lui a rischiare più di tutti di scendere in seconda categoria.

Il risultato più clamoroso di questo Carnevale, però, è certamente l’ultimo posto di Luca Bertozzi con “La grande condottiera”: una bocciatura per uno dei maggiori talenti della cartapesta che, adesso, si ritrova improvvisamente invischiato nella bagarre per non retrocedere.

Carri piccoli

Il “Verso la prima, Matte verso la prima” cantato sulle note di Guantanamera dalle maschere del suo carro dopo la lettura dei verdetti ci dice che, vincendo con i tre bianconigli di “È tardi è tardi è tardi”, Matteo Raciti è sempre più vicino all’approdo in prima categoria. La promozione non è ancora matematica, ma è dietro l’angolo.

Lo stesso dicasi per Silvano Bianchi, che bissa il successo di un anno fa e s’impone con “Sogna ragazzo sogna” e si avvicina alla seconda categoria. Infine, tra le maschere isolate, la vittoria di Sara Culli con “Il sognatempo” rimescola le carte e rimanda al prossimo anno i giochi per la promozione anche se i favoriti, guardando la classifica combinata, restano il campione uscente Andrea Ciaramitaro e Lorenzo Paoli, rispettivamente secondo e terzo.

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