Versilia, stabilimenti balneari: impennata di acquisti nonostante le aste. L'ultimo affare da 1,8 milioni
A passare di mano è stata la concessione del Bagno Nettuno Alba di Tonfano. Ma c’è anche chi, nonostante le offerte, preferisce non vendere
PIETRASANTA. Le spiagge andranno all’asta, si dice, a fine 2027: una scadenza ravvicinata che non sembra, a onor del vero, preoccupare più di tanto i potenziali investitori. Prendiamo Marina di Pietrasanta: nell’ultimo anno sono infatti stati acquistati tre stabilimenti balneari. E una quarta trattativa, stando a voci sempre più insistenti, sarebbe prossima alla definizione.
Due di questi stabilimenti oggetto di contrattazione, come noto, fanno riferimento a Leonardo Del Vecchio, uno degli eredi dell’impero Luxottica che prima ha rilevato il Bagno Franco Mare di Fiumetto e poi, a epilogo del 2024 anche il marchio Twiga, incluso quindi lo stabilimento griffato, con annesso locale discoteca, già di proprietà di Flavio Briatore.
L’ultimo affare
E sempre nelle scorse settimane è stato messo nero su bianco su un altro contratto di vendita: a passare di mano è stata la concessione del Bagno Nettuno Alba di Tonfano. A rilevarla un imprenditore straniero che avrebbe investito una somma di circa 1 milione e 850 mila euro. «I lavori di miglioria del Nettuno Alba – le parole di Serena Buratti che per l’agenzia Soluzioni Immobiliari di Tonfano ha seguito l’operazione di compravendita – partono proprio in questi giorni. Il nuovo acquirente ha rilevato la concessione di Gherardo Francesconi anche se la gestione dello stabilimento era a cura della famiglia Summonti. Nelle intenzioni del nuovo titolare – con passaporto maltese –, l’attività non si limiterà al solo servizio spiaggia e ristorazione pomeridiana, ma punterà ad accogliere la clientela anche durante l’orario di cena. E’ previsto un minore numero di punti d’ombra e una maggiore privacy, privilegiando sempre una clientela familiare. Per altro – prosegue Buratti – Il Nettuno Alba è uno dei pochi stabilimenti di Marina di Pietrasanta che ha una licenza di ristorazione, utilizzabile anche durante i mesi invernali. Un’opportunità già presa in considerazione dai nuovi concessionari. Lavori permettendo, l’apertura dello stabilimento è prevista per il mese di aprile».
L’ondata di interesse
Buratti che con la sua agenzia ha sviluppato una fitta rete di contatti proprio sul fronte del mercato “balneare”. «Come mi spiego questa ondata di interesse, questa volontà di investire pur in un contesto complicato vista l’imminenza delle aste? In realtà anche noi restiamo – spiega – abbastanza basiti: è anche vero che chi compra mette in conto importanti investimenti strutturali che poi, in caso di aste, potrebbero aprire a nuovi scenari. Detto questo c’è anche chi, nonostante le offerte che arrivano, ed è capitato anche di recente, preferisce non vendere».
Ma c’è anche chi dice no
Alcuni giorni fa un concessionario di vecchia data ci riferiva la proposta, “irricevibile” arrivata da un imprenditore anche in questo caso straniero. «Mi ha offerto – le sue parole – una somma che non rappresenta in realtà neanche la metà attuale del valore del bagno. Ho risposto no e lui, con fare di sfida, mi ha dato appuntamento all’asta quando, a suo dire, si prenderà tutto a un prezzo ancora più basso. Staremo a vedere».