Il Tirreno

La tragedia

Ucciso dall’elica dello yacht, Lorenzo e il suo ultimo post poche ore prima della tragedia

di Giovanna Mezzana

	Lorenzo Bertanelli e il luogo della tragedia
Lorenzo Bertanelli e il luogo della tragedia

L’operaio 36enne ha perso la vita in un infortunio mortale nel porto ligure. Commuove il pensiero lasciato su Facebook dedicato alla mamma

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MASSA. Strazia il cuore leggere adesso quel post lasciato su Facebook così poche ore prima della morte: «Vorrei che mia mamma fosse eterna. È l’unico desiderio che esprimo ormai da tempo». Forse non l’aveva scritto lui, ma sicuramente, dopo averlo letto, gli era piaciuto: lo “sentiva”. Lorenzo Bertanelli, 36 anni, operaio metalmeccanico specializzato, è morto nella tarda mattinata di ieri, mercoledì 5 febbraio, al Molo Giano del porto di Genova: l’ha travolto un’elica di un maxi yacht – due tonnellate e mezzo di peso, si ipotizza – che stava movimentando insieme ad altri colleghi. Lavorava per la Mec Line, che ha sede ad Avenza di Carrara: l’impresa aveva un appalto per i cantieri navali Amico & Co.

Chi era

Era nato a Sarzana Lorenzo ma viveva a Marina di Massa. Anche per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo, è indubbio che avesse due passioni: la mamma, a cui dedica i suoi pensieri; e il cane Aron – ri-battezzato anche “Ciccio” – che figura ovunque sul suo profilo FaceBook, accanto a lui, alle sue spalle, appiccicato. Per tutti era “Lorè”: così si presenta dalla pagina del social media.

Lo shock

Sono comparsi uno dopo l’altro i messaggi per lui, ieri sul Web: «Non voglio pensare che sia vero – scrive un amico, Luca – Mi auguro che sia uno dei tuoi scherzi che facevi di continuo». E allora sì, adesso tutti lo sanno, a Lorenzo piaceva anche la burla. Ed è l’ingiustizia del Destino che sembra suggerire le parole a quanti ieri hanno avuto un pensiero per lui: «Un abbraccio nel vento, che mondo ingiusto», riesce a dire Ned. «É inaccettabile quello che è successo», lascia postato Roberta.

Oggi

«Inaccettabile», sì. Ieri i camalli – così la storia della portualità ligure ha sempre chiamato i lavoratori dello scalo marittimo più grande d’Italia, quello di Genova – hanno reagito con uno sciopero immediato alla tragedia. Lungo le strade del capoluogo ligure, oggi sono in marcia per Lorenzo: per tutti coloro che hanno perso come lui la vita in una giornata di lavoro e perché non accada più: dai cancelli del porto, dove prenderà forma un presidio, un corteo camminerà lungo i viali genovesi per puntare alla Prefettura, il palazzo che rappresenta il governo sul territorio. Chiedono «non tavoli ma risorse per la sicurezza sul lavoro» i sindacalisti che ieri quasi non riuscivano a proferire parola.

L’inchiesta

Sarà eseguito un esame post mortem sul corpo di Lorenzo: probabilmente sabato. Intanto la Procura di Genova ha aperto un’inchiesta per accertare la dinamica, che cosa sia andato storto in quell’operazione di movimentazione dell’elica: il fascicolo è tenuto dal pubblico ministero Stefano Puppo.

Il cordoglio

La comunità apuana è sconvolta. «Esprimo a nome mio e di tutta la nostra città il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Lorenzo Bertanelli – dice il sindaco Francesco Persiani – che ha perso la vita questa mattina (ieri mattina, ndr) mentre svolgeva il proprio lavoro nel porto di Genova. È una morte che ci addolora profondamente e che ci richiama ancora una volta alla necessità di garantire la sicurezza sul lavoro, affinché nessuno debba più uscire di casa per lavorare e non farvi più ritorno. Alla famiglia, ai colleghi e agli amici di Lorenzo va il nostro pensiero e la nostra vicinanza in questo momento di dolore». 
 

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