Nave incagliata a Marina di Massa, ore decisive per il sì al piano di svuotamento: le condizioni necessarie e il tipo di intervento
Riunione fiume per il confronto tra la ditta e la capitaneria di porto. Il presidente Giani: «Speriamo che il meteo ci assista così da iniziare a breve»
MASSA. È stata una giornata di ulteriori analisi e sopralluoghi quella che ieri si è conclusa con una riunione fiume a cui, in serata, hanno preso parte sia i tecnici della ditta Neri (l’azienda livornese incaricata dall’armatore della Guang Rong di portare avanti tutte le operazioni di svuotamento dei serbatoi e di rimozione della nave) che tutte le autorità competenti (dal sindaco Francesco Persiani alla capitaneria di porto, chiamata a valutare il piano operativo della ditta).
Sul tavolo la questione principale: come svuotare i serbatoi della nave incagliata da poco più di una settimana contro il pontile di Marina di Massa, di cui ha distrutto la parte terminale a mare. Sul piano per adesso le bocche sono ancora cucite: la ditta Neri lo sta perfezionando dopo gli ultimi sopralluoghi a bordo della Guang Rong ma ormai sarebbe questione di ore prima che si attivi alla valutazione definitiva da parte della capitaneria di porto di Marina di Massa e della Procura di Massa-Carrara. Tanto che, dopo un’intera giornata di valutazioni e approfondimenti, tutto lascia pensare che oggi potrebbe arrivare il via libera per avviare le procedure di svuotamento dei serbatoi. Quantomeno quelli per i quali i sopralluoghi hanno chiarito non esserci particolari complicazioni: quello di poppa a sinistra (già emerso), quello centrale e quello di prua, ai i quali gli addetti della ditta Neri e i sommozzatori della Stmp di Piombino potrebbero arrivare per le imboccature principali non essendoci falle strutturali tali da causare allagamenti consistenti.
«Ritengo che si sita prospettando un lavoro molto serio – commenta da Firenze il presidente della Regione Eugenio Giani – è stata delimitata e emessa in sicurezza la nave e si sta ponendo la condotta per togliere, senza danni ambientali, il gasolio dalle cisterne. Speriamo che il meteo ci assista in modo da iniziare il prima possibile e più rapidamente questa operazione – conclude – poi inizieranno le operazioni di recupero vero e proprio».
Essenziale non commettere errori proprio adesso che si è a un passo dallo scongiurare il rischio ambientale che da oltre sette giorni tiene tutta la costa apuana con il fiato sospeso: la nave infatti contiene ancora circa 102 tonnellate di carburante che potrebbe disperdersi. L’intervento – secondo quanto si apprende dalla capitaneria di porto – verrà fatto mediante un sistema di tubazioni tant’è che le attrezzature sarebbero in allestimento. In questa fase preliminare è inoltre in valutazione di estendere anche ai lati del pontile la cintura di panne assorbenti che già circonda la nave, così da fronteggiare un’eventuale fuoriuscita di carburante durante le operazioni di svuotamento: una misura precauzionale ulteriore a quelle già attuate anche se fino a questo momento non si sono manifestate criticità. Poi, una volta svuotata la nave, sarà da valutare il suo destino: se sarà recuperata oppure se diventerà a tutti gli effetti un vero e proprio relitto.