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Versilia, i balneari tra rabbia, rassegnazione e tradimento: «Ma siamo pronti a fare le barricate»

di Angelo Petri

	L’assemblea del sindacato balneare Sib a Villa Bertelli
L’assemblea del sindacato balneare Sib a Villa Bertelli

Affollata assemblea del Sib a Villa Bertelli: bordate al Governo. La voce dei protagonisti

09 ottobre 2024
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FORTE DEI MARMI. Un lungo accorato appello per... salvare “il soldato Ryan” del momento, e cioè le imprese balneari italiane. Sia dalle conseguenze legislative del decreto di settembre che andrà in conversione a fine mese-primi di novembre, sia dalla rassegnazione che sembra aver preso molti degli interessati. E se sono state bene interpretate le dichiarazioni, anche da un po’ di scetticismo che aleggiava in platea.

Si potrebbe riassumere così l’assemblea regionale del sindacato Sib ConfCommercio andata in scena ieri pomeriggio (martedì 8) a Villa Bertelli di Forte dei Marmi, dove sono confluiti moltissimi imprenditori della balneazione nonostante il diluvio.

«È un momento delicato per la categoria», ha esordito Gianni Picchi, vicedirettore di Confcommercio toscana, polemizzando poi sul fatto che gl slogan di taluni non sono bastati. «Il Sib ci mette la faccia con questa seconda assemblea toscana, dedicata alla costa nord per fare il punto della situazione e soprattutto per capire, tutti assieme, quali siano gli scenari futuri. Sia di stampo sindacale che legale».

Parole importanti quelle di Luca Petrucci per descrivere la situazione: «Sconforto, rassegnazione, tradimento», le sue, ma il presidente del Sib di Versilia e Massa ha avanzato anche la proposta di riprendere la mai applicata legge sulla sdemanializzazione del 2015, che si riprometteva di spostare la linea di costa e che oggi, avrebbe consentito di prevedere le aste solo sulla parte demaniale.

«Salvare le nostre aziende aldilà delle tessere e delle opinioni», è stato invece l’appello del nuovo presidente regionale toscano del Sindacato italiano balneari, Alberto Nencetti, che ha reclamato un ruolo più dignitoso per i balneari, non fosse altro per l’opera di salvataggio di vite umane che mettono in atto ogni anno. «Vedo colleghi rassegnati, poiché il Decreto legge è una porcata, fa schifo. Bisogna però essere arrabbiati per la difesa dei nostri diritti», ha proseguito Nencetti. E ha segnalato le tre “mission” della nuova presidenza toscana: difendere la scadenza della concessione al 2033 per chi l’aveva ottenuta, difendere l’atto formale per chi ha fatto questa scelta e difendere le aziende una per una. «Non siamo il sindacato che vuole le aste – ha quindi concluso – ma siamo un sindacato realista».

Travolgente e ficcante come al solito l’intervento del presidente nazionale del Sib, Tonino Capacchione. «Qual è il pericolo maggiore? – ha esordito con la sua oratoria – La legge Meloni? No, la rassegnazione che ormai sia stata scritta la parola fine per le nostre aziende. Si dicono molte cose anche sbagliate, e per questo il Sib promuove queste assemblee di informazione e di mobilitazione. Il grosso errore del Governo è stato quello di non aver interloquito preventivamente non solo con la categoria, ma soprattutto con i Comuni e le Regioni».

Capacchione ha poi ricordato come fin dal 2015 a livello europeo era stato detto che la Direttiva servizi si applicava solo in presenza di risorsa scarsa con relazione alle spiagge, e che i singoli Stati dovevano censire e stabilire. «Si poteva così contestare la mappatura, ma non si doveva tralasciare questo aspetto - ha sottolineato il presidente del Sib – e per questo il Decreto non applica correttamente la direttiva. Si potevano, ad esempio, introdurre provvedimenti di interesse generale che l’Europa avrebbe accettato. Non nutro grandi speranze di stravolgimento del decreto – ha quindi concluso Capacchione – ma stiamo lavorando a piccoli cambiamenti che potrebbero essere inseriti in sede di conversione in Parlamento. Siamo disposti a fare le barricate per difendere le nostre aziende poiché – ha terminato – difendendole, difendiamo Forte dei Marmi come Rimini e l’economia italiana».

«La partita non è chiusa né a livello politico, né a livello giudiziario», ha quindi concluso Stefania Frandi, responsabile giuridico del Sib, che ha riassunto le vicende politico-giudiziarie degli ultimi anni. 

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