Il Tirreno

Versilia

L’intervista

Ospedale virtuale in Toscana: l’edificio del Comune dove sorgerà, i rapporti con la sanità pubblica e la convenzione con l’Asl

di Barbara Antoni
Ospedale virtuale in Toscana: l’edificio del Comune dove sorgerà, i rapporti con la sanità pubblica e la convenzione con l’Asl

Zanon (Motore Sanità): «Non chiediamo contributi, ma soltanto l’accreditamento. Abbiamo scelto questa città perché è una delle maggiori al mondo nel settore della nautica»

23 settembre 2024
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VIAREGGIO. «L’idea è partire con l’inizio del 2025». Per Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità, la scadenza per l’attivazione a Viareggio dell’ospedale virtuale è imminente.

Dottor Zanon, è già stato stabilito dove sorgerà l’ospedale virtuale? Quale sarà la sua sede fisica?

«Non ancora. Il Comune sta vagliando tre possibilità, sceglierà fra tre edifici che rientrano nel suo patrimonio. Mi preme sottolineare che non sarà un ospedale con letti né reparti, ma un centro in cui si farà formazione e si collocheranno computer, video e tutta la struttura necessaria».

Quali procedure saranno necessarie per la sua entrata in funzione?

«Siamo già pronti, sia per la piattaforma da utilizzare che per i percorsi con l’area vasta dell’Asl Nord Ovest per l’accreditamento. Tutti i sensori per monitorare i pazienti li manderemo direttamente al loro domicilio, oppure potranno ritirarli nella farmacia più vicina. Nel giro di sei mesi possiamo organizzare tutto».

Il progetto dell’ospedale virtuale promette grossi risparmi per la spesa sanitaria pubblica. Come potranno essere ricavati?

«Intanto una precisazione. Noi siamo una struttura privata, che non chiede contributi all’Asl per il suo progetto, ma solo l’accreditamento. Considerando che un paziente costa circa 500 euro per ogni giorno di ricovero, sarà molto più conveniente per l’Asl farlo gestire a chi chiede questa cifra per dieci giorni».

Quindi lavorereste in convenzione con l’Asl.

«Sì, lavoreremmo in convenzione. Il nostro progetto prevede un’interazione di pubblico e privato, non chiediamo investimenti al pubblico».

Quali pazienti prenderà in carico l’ospedale virtuale?

«Negli Stati Uniti si gestisce anche la terapia intensiva. Noi partiamo con le malattie croniche, come il diabete, il post ictus, le malattie neurologiche, i malati oncologici cronici. Stiamo pensando anche a una consulenza psichiatrica sempre attiva, ce n’è sempre più bisogno».

Un paziente potrà rivolgersi all’ospedale virtuale anche come a uno specialista privato, a sue spese?

«Certo. Potrà farlo pagando o utilizzando un’assicurazione privata. Ma soprattutto noi vogliamo lavorare con il pubblico, per abbattere le liste di attesa».

Perché Motore Sanità ha scelto Viareggio per il progetto pilota?

«Perché è una delle prime tre città al mondo nel settore della nautica. L’ospedale virtuale sarebbe di supporto anche a tutto il settore della navigazione, non solo degli yacht, ma pure delle vie commerciali, di tutto il settore delle crociere».

Dove cercherete personale?

«Per i medici, vorremmo coinvolgere il pubblico, trovare una formula con cui un medico dell’ospedale come fa intramoenia così può essere uno specialista per noi, potrebbe guadagnare qualcosa in più. Agli infermieri invece offriremo, oltre a una possibilità di lavoro, anche di formarsi nella nostra struttura».


 

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