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Forte dei Marmi, il Grand Hotel Imperiale punta sul nuovo direttore: chi è e i progetti

di Irene Arquint
Il Grand hotel Imperiale di Forte
Il Grand hotel Imperiale di Forte

La stagione che arriva gli obiettivi di Flavio Mirabella

22 giugno 2024
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FORTE DEI MARMI. Parafrasando un pensiero del Churchill che ci condusse fuori dal secondo conflitto mondiale: senza tradizione siamo un gregge di pecore senza pastore, ma senza innovazione siamo cadaveri. Il Grand Hotel Imperiale investe su un nuovo direttore che rientra in Italia dopo venti anni all’estero, carico delle esperienze di respiro internazionale ma consapevole che in Versilia la marcia in più sia l’autenticità. Un concetto, secondo Flavio Mirabella, molto vicino a quello di identità.

«Una delle caratteristiche che rendono unica Forte dei Marmi è la cura riposta nell’accoglienza. I nostri clienti sono in prevalenza italiani, ai quali nel periodo estivo si uniscono statunitensi, arabi, svizzeri che una volta varcato il cancello d’ingresso vogliono calarsi totalmente nell’atmosfera versiliese», spiega il manager da poco sottratto dalla Panorama Hotel Management ad una compagnia francese. Che significa bermuda ed infradito, ma anche una cucina tradizionale rivista nelle tecniche di cottura, cocktail di qualità, un servizio familiare pur trattandosi di un gruppo internazionale che mette a disposizione della clientela piscina, un’area benessere, una spiaggia, brunch con ingredienti del territorio, sala da tè e tutte le comodità richieste da chi è abituato ad un’offerta di grande qualità.

Sì perché tre anni fa il cinque stelle lusso Grand Hotel Imperiale, affacciato sulla centralissima via Mazzini con vista sul municipio, è stato acquistato dal russo Luxury Hotel Development Group che ha scelto di farlo gestire dalla spagnola Panorama Hotel Management, puntando su una modalità sartoriale nell’accogliere gli ospiti. In carica da gennaio, ma venuto allo scoperto solo dopo avere preso le misure con l’avvio dell’estate, con Flavio Mirabella quel modo di interpretare l’accoglienza si apre sempre più all’esterno rendendo disponibili al pubblico non di casa il ristorante, il bar, la spa, la spiaggia, le colazioni. L’intento è quello di trasformare hotel e spiaggia in un luogo d’incontro e di riferimento per chiunque. Una tendenza inaugurata in precedenza con i brunch della domenica curati dallo chef Mario Cucchiara e l’ora del te pomeridiana in veranda.

«Perché la Versilia ha necessità di destagionalizzare – prosegue il manager di origini abruzzesi – e noi ci rendiamo disponibili a dare una mano nel farlo». Scelta già dichiarata nel restare aperti tutto l’anno, in una zona in cui in molti preferiscono chiudere i battenti poco dopo la messa a riposo degli stabilimenti balneari. E a proposito di spiaggia, l’Imperiale ha appena inaugurato la seconda stagione del Remo Beach Club, avamposto vista mare del lussuoso complesso. Recentemente ristrutturato nel rispetto della tradizione, con trentacinque tende dalla copertura che si chiude a rullo, è appannaggio di Marco Ricci, passato alla responsabilità del Remo Beach dopo quella del ristorante l’Olivo. Qui le serate del venerdì e del sabato aggiungono aperitivo e cena. Il menù proposto dal nuovo chef Simone Lenzi gioca su ricette note come la panzanella e la pasta con le arselle, inserendo dettagli in tecniche di cottura e ingredienti. Così nella panzanella compaiono il polpo cotto a bassa temperatura e il pane è ammorbidito nel suo liquido di cottura, mentre il classico spaghetto alle arselle è sostituito dalla pasta fresca, così come la frittura diventa accessibili ai celiaci grazie all’impiego di farina di riso.


 

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