La Presa della Battigia al Twiga di Briatore, la protesta per avere più spiagge libere
Manifestazione del movimento contro le concessioni ai privati
PIETRASANTA. Quando, a epilogo di un’accaldata e surreale trattativa, i manifestanti riescono a srotolare a due passi dalla “leggendaria” pagoda lo striscione “ più spiagge libere meno concessioni”, il Twiga ancora sonnecchia. Poca, infatti, la gente su spiaggia e ancora meno sotto le tende ad evocazione sahariana dello stabilimento balneare di Flavio Briatore individuato ieri mattina, dai referenti del Coordinamento nazionale mare libero, per una protesta simbolica contro le «limitazioni di accesso al mare, la mercificazione delle nostre spiagge, le barriere e chiunque lucri sul bene pubblico» spiegano gli stessi manifestanti.
In realtà chi contesta vuole semplicemente entrare dall’ingresso del Twiga, attraversare la passerella e arrivare fino alla battigia con striscione in dote per un’azione meramente pacifica e dimostrativa: azione che però non viene vissuta con serenità dai concessionari anche se l’accesso, con queste modalità, non può essere vietato. Sta di fatto che Polizia di Stato, prima e Capitaneria di Porto, poi, interloquiscono a lungo con il Movimento, ma quando arriva il momento di accedere dall’ingresso del Twiga gli addetti alla sicurezza del locale decidono che è tempo di chiudere il cancello e impedire il passaggio.
È l’unico momento di tensione: vola quale parola di troppo con annesso faccia a faccia fino all’intervento delle forze dell’ordine e al successivo via libera .
«La manifestazione La Presa della Battigia – si legge in una nota del Movimento In 500 sulla Battigia – si è svoltasu decine di spiagge italiane: cittadini e associazioni ambientaliste hanno voluto sottolineare la penuria di spiagge libere a fronte di arenili sempre di più in concessione a privati. In Toscana i manifestanti si sono ritrovati al Twiga, lo stabilimento che fu di proprietà dell'attuale ministro del Turismo Daniela Santanchè. Nell'occasione la Capitaneria di Porto ha provveduto a fare rimuovere i lettini che avevano occupato la battigia che, com'è noto, deve essere lasciata libera».
«Hanno provato a fermarci o – le parole di Matilde Balatresi Nocchi portavoce dello stesso Movimento e referente del Coordinamento –, ma non ci sono riusciti nemmeno con il Twiga perché la legge è chiara ed è dalla nostra parte. Oggi ci siamo ripresi la battigia dai loro lettini entrando dalla porta principale. Il 31 dicembre con Mare Libero ci riprendiamo il mare e le spiagge».
A epilogo della protesta i manifestanti si sono diretti verso la spiaggia comunale di Forte dei Marmi confinante con un altro arenile “nobile”: il bagno Piero di Roberto Santini. E anche da queste parti è stata rinnovata la richiesta di più spiagge libere e di meno concessioni ad uso dei privati.