Bagnini in Toscana, dal 1° maggio sorveglianza obbligatoria: «Trovarli è quasi impossibile». I motivi e cosa preoccupa gli stabilimenti
La novità è stata introdotta quest’anno e rischia di mettere in crisi le strutture del nostro litorale: gli scenari sul tavolo
VIAREGGIO. Allo stabilimento balneare Alberto di Lido di Camaiore uno dei bagnini che dovrebbero entrare in servizio quotidiano da maggio ha un piccolo problema: è atteso dall’esame di maturità. «Non posso mica dirgli di non andare più a scuola – dice Luca Petrucci, titolare dell’Alberto e presidente del sindacato Sib Confcommercio per l’area Versilia-Massa – Se poi lo vanno a cercare per le assenze, e magari lo bocciano pure, se la prendono con me. E non posso neanche sostituirlo per un mese: chi viene a lavorare da noi per così poco tempo?».
La data
Tutto nasce dall’obbligo di sorvegliare le spiagge a partire dal 1º maggio, termine fissato in anticipo rispetto al passato: a giorni dovrebbe esserci un incontro risolutore con la Capitaneria di porto, che sta prendendo atto di una nuova direttiva ministeriale. Secondo cui l’obbligo di vigilanza delle spiagge tutti i giorni dal 15 giugno al 15 settembre non ha più ragion d’essere, perché è troppo breve. Ma la novità rischia di scontrarsi con i titolari degli stabilimenti balneari, che chiedono un rinvio al 2026. Sostenendo che ci sono molti casi simili a quello del bagno Alberto: secondo Petrucci «il 40% dei bagnini in Versilia vanno al liceo o all’università. Sono studenti che lavorano d’estate, sapendo di dover entrare in servizio a giugno per la stagione turistica. Si stanno mettendo in difficoltà tutti, loro e noi».
Perché i bagnini, giovani o maturi, non si trovano con facilità. Tutto passa: anche un personaggio quasi leggendario in Versilia, che nel mito sembrava impegnato più a rimirare le belle ragazze che a tenere d’occhio il mare e la battigia, diventa sempre più professionale. Gli vengono richiesti test atletici con prestazioni agonistiche, da sportivi, più corsi di aggiornamento e di soccorso con utilizzo anche del defibrillatore. Perché ormai il bagnino è considerato non solo un assistente bagnanti, ma anche un soccorritore. E quindi deve essere in forma e preparato: se qualcosa va storto ci va di mezzo anche personalmente. Non a caso negli ultimi anni ci sono stati processi con bagnini imputati per presunte mancanze in episodi tragici.
L’aspetto economico
Di conseguenza, fare questo mestiere è diventato più difficile e rischioso. Sulle paghe che vengono garantite ci sono le solite versioni discordanti, ma qui dobbiamo dare per scontato che lo stipendio viene riconosciuto con contratto regolare, altrimenti non vale la pena discuterne. Però il problema resta: ci sono meno persone che vogliono fare i bagnini.
«L’aspetto economico di dover pagare lo stipendio a un bagnino a maggio o a giugno non è decisivo – continua Petrucci – La differenza è minima. Ma se chiedi a uno stabilimento balneare di sorvegliare la spiaggia tutti i giorni anche a maggio, e non solo nei fine settimana com’era prima, bisogna garantire la presenza. E se l’orario è quello canonico d’estate, i bagnini in turnazione devono essere di più». Secondo i balneari, il personale richiesto potrebbe non esserci: «C’è chi rischia di tenere chiuso lo stabilimento, perché non ce la fa a garantire la sorveglianza», si aggiunge. Un rischio più teorico che reale: tutti i balneari sanno che, se scatta in anticipo il periodo di sorveglianza obbligatoria, lo stabilimento non può tirarsi indietro. Pena la possibile revoca della concessione. Non molti si sentono di aggiungere caos all’annosa questione della direttiva Bolkestein.
Qui Cna
Nei giorni scorsi la Cna ha ribadito che questo anticipo chiesto da Ministero e Capitaneria è «impossibile, non c’è personale in numero adeguato sulle spiagge». A questo punto uno si potrebbe chiedere: davvero i bagnini vengono assunti a giugno? No. «Il fatto è – dice Damasco Rosi, direttore di Cna Lucca – che quando non c’è il periodo di vigilanza obbligatoria (che come detto scatta di solito dal 15 giugno, ndr) il personale si occupa di allestire lo stabilimento, di fare lavori di manutenzione, insomma di preparare la spiaggia all’arrivo dei clienti». Che a maggio sono attesi il sabato e la domenica. «Durante la settimana – spiegano alcuni balneari – ci sono soprattutto stranieri, che vanno a fare il bagno in orari improbabili e soprattutto si guardano bene dall’andare ad affittare l’ombrellone: vanno tutti in spiaggia libera». Bel rebus, si attende la soluzione: e potrebbe essere anche il rinvio.