Guida e alcol: quanto vino si può bere senza rischiare la patente? La cena-test e gli esempi concreti
Bere responsabilmente si può, Federico Pieragnoli (Confcommercio Pisa): «E ora basta allarmismo»
Per poter guidare l’auto non devo bere nulla? Se bevo due bicchieri di vino rischio la patente? Come faccio a capire se sono o no entro i limiti di legge?
Tre domande, tutte sovrapponibili l’una con l’altra, che attanagliano gli automobilisti dallo scorso 14 dicembre, data in cui è entrato in vigore il nuovo Codice della strada. Quesiti che fanno pensare, e temere, anche più delle pesantissime sanzioni volute dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Perché il vicepremier ha parlato di «tolleranza zero» per chi guida in stato di ebrezza. E il risultato è stato un calo dei consumi di vino quantificabile tra il 30 e il 35 per cento nei ristoranti toscani.
«Occorre fermare questo allarmismo: il nuovo Codice della strada non ha introdotto alcun divieto assoluto sul consumo di alcol», sottolinea invece Federico Pieragnoli direttore generale di Confcommercio Pisa-Livorno. La legge infatti prevede un tasso alcolemico legale pari a 0, 5 grammi per litro (per tutti ad eccezione dei neopatentati e gli autisti professionisti). Una quantità di alcol che limita gli eccessi, ma non esclude l’assunzione di bevande alcoliche, soprattutto il vino. La posizione di Confcommercio è di conseguenza chiara: «Bere un bicchiere o due di vino a pasto non è contro la legge». Ma come dimostrarlo?
L’iniziativa
La risposta a questa domanda è “A tavola con buon senso: vino, cultura e sicurezza”. Ossia una campagna di comunicazione promossa da Confcommercio regionale e rilanciata dall’associazione tanto in provincia di Pisa quanto a Livorno, insieme a Fipe Confcommercio, la federazione italiana dei pubblici esercizi, in collaborazione con Il Tirreno. Un’iniziativa che «non mette in discussione la necessità di contrastare l’abuso di alcol alla guida – sottolineano in coro i protagonisti – ma che vuole chiarire come si rispetti la legge attraverso un consumo di vino consapevole a tavola, senza andare a penalizzare la convivialità, parte della cultura italiana e toscana, e un settore economico chiave per la nostra regione».
Per passare dalle parole ai fatti Confcommercio sta organizzando in tutta la regione dei pranzi su invito, aperti a esponenti delle istituzioni e giornalisti che, dopo il pasto, si sottopongono volontariamente a un test con etilometro professionale.
Come funziona
Come avvenuto mercoledì scorso a Pisa, quando 10 “cavie” si sono messe a tavola gustando i piatti del ristorante “La Pergoletta” abbinati ai vini della Tenuta di Ghizzano. Un pranzo, va sottolineato, che tutto è stato eccetto un baccanale. Ognuno degli astanti ha bevuto responsabilmente, in base ai propri gusti e necessità, dando “valore” al vino tra una chiacchiera e un commento sui piatti proposti. Alcune delle signore presenti non sono andate oltre il mezzo bicchiere di vino. Altri ne hanno bevuto uno o due. Qualcuno, un po’ più in carne, è arrivato anche a quattro calici. Alla fine, però, nessuno dei dieci commensali ha superato il tasso alcolemico legale come dimostrato dall’etilometro professionale offerto dalla Farmacia Caroti Ghelli di Tirrenia.
Un risultato che non deve stupire. Così come esiste una profonda differenza tra il bere a tavola e l’ubriacarsi, è scientificamente provato che i livelli di alcolemia sono collegati a una serie di fattori. I più importanti dei quali sono età e peso. Per questo – sottolineato che non esistono livelli di consumo alcolico sicuri alla guida e che, a parità di quantità di alcol consumate, individui differenti possono registrare variazioni anche notevoli nei livelli di alcolemia – il consumo responsabile in base a corporatura e stato di salute non porta a superare i limiti del Codice della strada.
Dice il ministero
Lo stesso ministero della Salute ha reso nota una tabella per la stima delle quantità di bevande alcoliche che determinano il superamento del tasso alcolemico legale. Una tabella che, sintetizzata, riportiamo in questa pagina. Così se, a stomaco pieno, un calice di vino con gradazione 12 gradi determina un’alcolemia attesa pari a 0,15 in un uomo che pesa 70 chili, lo stesso individuo può bere due bicchieri da 125 centilitri dello stesso vino. Vale a dire un terzo di una normale bottiglia di vino.
Quanto si può bere
Stimare quanto è possibile bere rispettando la legge è, per altro, abbastanza semplice. Per valutare il numero di bicchieri di vino consumabili in linea con il tasso alcolemico legale occorre moltiplicare il proprio peso per il fattore di distribuzione dell’alcol nel corpo, pari a 0,68 negli uomini e 0,55 nelle donne. Il totale ottenuto va poi moltiplicato per il limite stabilito dalla legge, vale a dire il valore di 0, 5 grammi per litro. Infine il tutto va diviso per la gradazione del vino che si sta bevendo. Da qui, ad esempio, il calice da 125 centilitri che può bere in tutta sicurezza una donna che pesa 45 chili.
Il messaggio
Insomma, bere al ristorante si può, basta farlo con giudizio. «Il nostro obiettivo – spiega ancora il direttore generale di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli – è fermare l’allarmismo creato da una cattiva interpretazione del nuovo Codice della strada, che ha portato a un drastico calo dei consumi nei pubblici esercizi, mettendo in difficoltà il settore della ristorazione e ovviamente tutta la filiera produttiva».